Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, tre punti per «blindare» la B
Bisoli: «Se vinciamo è quasi fatta». Ma c’è anche l’ipotesi di poter festeggiare lunedì sera
Cinquecento tifosi alla rifinitura, oltre seimila attesi stasera all’Euganeo per quella che ha tutta l’aria di essere la partita decisiva di questo finale di stagione.
Lo dice con chiarezza, Pierpaolo Bisoli, alla vigilia di Padova-Albinoleffe. Se oggi si dovesse vincere, sarebbe praticamente fatta per la promozione in serie B. Una professione di fede che si accompagna con le scelte, difficili, da compiere in sede di formazione. Ad esempio quelle riguardanti il capitano Pulzetti, acciaccato e che partirà dalla panchina, con Cisco che si accomoda in tribuna e Ravanelli e Mandorlini che tornano titolari. È un Bisoli carico come una molla, quello che traghetta la capolista alle ultime fatiche, dopo un campionato logorante e faticoso, che mette però il Padova nelle condizioni di poter tagliare il traguardo e di chiudere, finalmente, ogni questione. «Per la prima volta da quando alleno — evidenzia l’allenatore biancoscudato — non vedo l’ora di arrivare al traguardo. Ne ho vinti quattro, di campionati, e vi posso dire che non è facile. Dopo tanti anni il Padova sta per centrare un sogno, sono 33 anni che il Padova non vince. Vivo 24 ore al giorno per il Padova, per questo spesso non è facile vivere la tensione di tutti i giorni. Ma ormai ci siamo: se battiamo l’Albinoleffe è fatta».
Poi si parla di formazione, Bisoli dissemina indizi contrastanti, rivela ben poco se non frammenti tutti da verificare. «Pulzetti dopo la partita di giovedì è uscito acciaccato — rivela — e ha un affaticamento muscolare. Ben che vada potrà venire in panchina, ma mi piacerebbe che facesse come a Bassano, quando non era nell’undici titolare, è entrato e ha segnato. Abbiamo provato il 3-4-1-2 e un centrocampo a tre, ma in questo momento non sono i numeri a determinare, adesso contano le forze. Salviato è più indietro, Mandorlini e Ravanelli sono candidati a partire dall’inizio. Candido viene da un lungo infortunio, c’è Mazzocco, c’è Sarno e c’è pure l’idea di rimettere Capello; c’è anche il pensiero di inserire Belingheri e Mandorlini a centrocampo. Se vinciamo è fatta perché avremmo sette punti di vantaggio a tre giornate dalla fine e a quel punto mancherebbe solo la matematica per festeggiare. Ma il futuro è oggi e quindi è oggi che dobbiamo vincere».
Insomma, manca l’ultimo sforzo, ma gli esempi che invitano alla prudenza abbondano. E c’è pure da tenere presente che, per ipotesi, si potrebbe festeggiare domani sera dopo Reggiana-Bassano senza nemmeno giocare. Serve un successo all’Euganeo, un pari della Samb e una sconfitta interna della Reggiana. Non è semplice ma nemmeno impossibile.