Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Academy venete al top in Italia «Subito il lavoro»
Fondi aggiuntivi agli Istituti post diploma. Beltrame: «Poco conosciuti»
Gli Istituti tecnici superiori (Its)-Academy del Veneto, scuole di alta specializzazione tecnologica, sono stati premiati dal ministero della Pubblica Istruzione tra i migliori in Italia. «Super-tecnici subito al lavoro». Fondi da Roma.
Sono partiti nel 2011 e quest’anno già ricevono in premio i finanziamenti aggiuntivi assegnati dal ministero della Pubblica Istruzione per il miglior livello qualitativo e quantitativo offerto nella formazione al lavoro dei giovani diplomati. Sul podio più alto d’Italia gli Istituti tecnici superiori (Its)-Academy del Veneto, scuole di alta specializzazione tecnologica nelle aree strategiche per lo sviluppo economico del Paese, cioè meccatronica, moda–calzatura, agroalimentare, beni e attività culturali, turismo, efficienza energetica in bioedilizia, mobilità sostenibile e logistica, sistema portuale. Finanziati dallo stesso Miur e dalla Regione e gestiti da sette Fondazioni, gli Its offrono corsi biennali di 1800/2000 ore e conferiscono un livello di qualifica EQF (European Qualifications Framework), intermedio tra scuola superiore e Università.
Il Miur ha premiato 6 Fondazioni (su 35 in Italia) e 13 corsi su 18 in Veneto e 55 in tutto il Paese, perchè l’82,5% dei diplomati ha trovato occupazione entro un anno, con punte che superano il 90% negli indirizzi moda (Padova), meccatronica (Vicenza) e turismo (Venezia). Emerge dal monitoraggio nazionale condotto da Indire, l’ente di ricerca ministeriale sulla qualità dei corsi avviati nel biennio 2014/16. «Ancora una volta la nostra regione si conferma leader — dice l’assessore al Lavoro, Elena Donazzan — oltre il 72% dei corsi promossi dalle Fondazioni pubblicoprivate, nate tra il 2009 e il 2010 per iniziativa di istituzioni e imprese locali, ha aumentato il numero degli iscritti, quest’anno 449. Se il Veneto ha ricevuto il riconoscimento del ministero lo deve a un’offerta formativa fortemente collegata al mondo delle imprese e a strumenti didattici innovativi e lontani dalla classica lezione frontale, grazie a laboratori e stage». Ora però i buoni risultati vanno confermati. «E migliorati — aggiunge Donazzan — per esempio sostenendo l’apprendistato di terzo livello che consente ai giovani corsisti di frequentare le lezioni con un contratto in tasca. Abbiamo già qualche caso, ma ci piacerebbe che diventasse uno strumento molto diffuso».
L’altro obiettivo da centrare è diffondere una maggiore conoscenza degli Its e delle opportunità offerte. «Sono ancora poco noti alle famiglie, benchè arrivino a garantire a chi li frequenta un tasso di occupazione fino al 98% — rivela Daniela Beltrame, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale —. Molti ragazzi vengono infatti assunti dalle aziende nelle quali svolgono formazione e stage prima ancora di finire il corso. Diventano quadri, però con possibilità di carriera, anche all’estero. Eppure le iscrizioni sono ancora poche, arrivano giusto a coprire i costi anche perchè la Regione paga tre volte il dovuto, ma non ci consentono di operare una selezione. Dobbiamo fare orientamento nelle scuole superiori e medie, altrimenti rischiamo di finanziare corsi che poi restano vuoti».
Il 50% degli insegnanti sono dirigenti d’azienda, che concordano il piano di studi con gli altri docenti a seconda delle figure professionali richieste dalle imprese coinvolte nel progetto e alla preparazione indispensabile a operare nelle stesse. «Non c’è teoria superflua — conferma Beltrame — solo quella utile all’immediata applicazione pratica. Almeno il 30% della durata dei corsi è svolto in azienda, anche all’estero, così si stabilisce subito un legame molto forte con il mondo produttivo».
La certificazione finale dei corsi avviene con un esame di Stato tenuto da una commissione presieduta da un docente universitario e formata da esperti del mondo del lavoro, rappresentanti di scuola, Università e formazione professionale.