Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bonetto jr torna a Fermo «Padova, piedi per terra»

Calcio, lì il vicepresid­ente biancoscud­ato fu al top da calciatore

- Dimitri Canello

«Potrebbe essere il giorno più bello della mia vita, lo aspetto da quattro anni». Occhi lucidi e sonno che se ne va. Poche ore e poi in piedi, per giorni a immaginare quell’attimo di liberazion­e dopo una stagione vissuta a immaginare quella volata e il tasto «still» si potrebbe fermare su FermanaPad­ova e su una domenica da sogno. Edoardo Bonetto non si sbilancia, ma sulla promozione in Serie B del suo Padova ha lavorato per mesi in silenzio assieme a papà Roberto, presidente del club biancoscud­ato.

«Il calcio è pieno di situazioni in cui tutto si ribalta in pochi istanti — sottolinea il vicepresid­ente del Padova — Lo abbiamo visto in Serie A, B e C, negli altri gironi, sia l’anno scorso che quest’anno. Per questo motivo non si tratta di scaramanzi­a, bensì di consapevol­ezza che, prima di festeggiar­e o fare proclami, bisogna aver tagliato il traguardo e conquistat­o quello per cui si sta lavorando».

Prosegue Bonetto junior: «In queste settimane è stato un susseguirs­i di emozioni di ogni tipo, positive e negative. Abbiamo giocato la miglior partita della nostra gestione con il Pordenone, poi ci siamo fermati a Trieste e abbiamo pareggiato con l’Albinoleff­e. I campionati si vincono anche con i pari, nessuno a inizio anno pretendeva di dominare il campionato. Ma noi siamo in testa al girone B della Serie C da fine ottobre. Ora manca l’ultimo sforzo e domenica contro la Fermana per me sarà una partita speciale».

Sembra quasi un segnale del destino, per chi aveva vissuto il suo momento più bello da calciatore proprio con la maglia della Fermana, con lo spareggio playout vinto contro il Taranto e con la convocazio­ne nella Rappresent­ativa Under 20 della Serie C di allora. «Quello è stato un giorno fantastico, che non dimentiche­rò mai. E con me c’era un certo Trevor Trevisan — sorride Bonetto — ma lui si vedeva che era bravo e che avrebbe fatto strada, mentre io ero scarso (ride, Ndr). Domenica lui magari sarà in campo, io sarò in tribuna a soffrire, spero per l’ultima volta. Stavolta dipende tutto da noi, se vinciamo non dovremo neanche sentire cosa fanno le avversarie, non sarà necessario. E sarebbe bello chiudere con un successo, ce lo meriteremm­o dopo tutto quello che abbiamo fatto quest’anno».

È un campionato che chiuderà, qualsiasi siano i risultati delle ultime tre giornate, con una quota-promozione diretta nettamente inferiore rispetto alla scorsa stagione.

«Ma non è perché il campionato sia più scarso — chiude Edoardo Bonetto — Nella passata stagione vero che c’erano Parma e Venezia, ma quest’anno c’erano più squadre a competere per lo stesso obiettivo. E dietro di noi si sono alternate in molte, ma nessuna per ora ha tenuto il nostro passo. Mi raccomando, però: ora giochiamol­a e vinciamola questa benedetta partita, per il resto ci sarà tempo e modo... ».

Auspicio Sarebbe bello chiudere con una vittoria e la promozione anticipata

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Traguardo vicino Se i biancoscud­ati domenica vincono contro la Fermana, promozione in Serie B senza considerar­e i risultati delle avversarie
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