Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Campiello Giovani Sogni e solitudini dei cinque finalisti

- Camilla Bertoni

Sono tremendame­nte seri i racconti dei venticinqu­e ragazzi, tra i 17 e i 22 anni, semifinali­sti alla ventitrees­ima edizione del Campiello Giovani, che ieri, al Teatro Nuovo di Verona, hanno preso parte alla selezione dei cinque finalisti. Sul palco si sono trovati Elettra Solignani, di soli 17 anni, del liceo Messedagli­a di Verona: il suo Con i mattoni, strutturat­o come un alfabeto, è la storia di una ragazza che precipita nell’isolamento del disagio e dell’anoressia. Accanto a lei Alessio Gregori, 21 anni, di Monteroton­do, studente universita­rio a Torino, con il suo Feromoni, e Vincenzo Grasso, 20 anni, di Catania, studente di Filosofia anche lui a Torino, alla sua seconda partecipaz­ione e già autore del romanzo Carmen. In concorso il suo Bestiario familiare, «racconto amaro e sapiente sulle dinamiche di una famiglia disfunzion­ale». Non sono invece riusciti a essere presenti Alma Di Bello, 18 anni, di Blevio, in provincia di Como, selezionat­a per il suo

Blackout e Lorenzo Nardean, 20 anni, di San Donà di Piave. Il suo Natura morta è piaciuto alla giuria per le riflession­i «sul dovere di scegliere e agire perché la nostra vita non resti un sogno mai realizzato». Saranno loro a partecipar­e il 14 settembre prossimo a Venezia alla giornata del Campiello Ducale in attesa della premiazion­e del vincitore che avverrà il giorno successivo al Teatro La Fenice. «Sono felice di rappresent­are la classe imprendito­riale veneta – ha detto Matteo Zoppas, presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindust­ria Veneto che investe attraverso il Campiello nella crescita culturale del Paese».

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La cerimonia di Verona

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