Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ha un malore in bici, travolto da un auto
Roberto Meggiotto, pensionato di 67 anni, è morto pedalando ad Asiago
In sella alla bici SAN PIETRO IN GU da quattro ore per raggiungere l’Altopiano di Asiago, arrivato a toccare i sessantasette chilometri della mattinata, ha sbandato verso il centro strada, forse vittima di un malore, ed è caduto. Ma Roberto Meggiotto, 67 anni di San Pietro in Gu, non è piombato subito sull’asfalto: ha sbattuto contro il fanale dell’auto che arrivava dietro di lui ed è finito in terra. Questa almeno è la prima ricostruzione del tragico incidente avvenuto poco prima delle 13 di ieri lungo la provinciale che collega Asiago a Bassano, nel Vicentino. Per Meggiotto non c’è stato nulla da fare: il medico arrivato con l’elisoccorso da Padova ha tentato di rianimarlo ma il suo cuore non è tornato a battere. Disperato l’automobilista di Asiago. Ai carabinieri ha raccontato che il 67enne, con un’andatura insicura, è finito in centro strada e poi è crollato. Forse troppo stanco per il caldo o forse per un malore. A dare risposte sarà l’autopsia che verrà eseguita lunedì all’ospedale di Bassano. La notizia dell’incidente, il quinto in quattro giorni, in paese si è diffusa subito. «Siamo sconvolti – ha commentato il sindaco di San Pietro in Gu, Gabriella Bassi -. Ci vedevamo quasi tutti i giorni, collaborava molto con noi. Mi creda, mi dispiace tantissimo».
Roberto Meggiotto era molto conosciuto nella piccola comunità dell’Alta padovana. Sposato, aveva due figli, uno trasferitosi nel Veneziano e una, invece, che lavora da anni all’estero. Geometra ormai in pensione, non era rimasto con le mani in mano e anzi, da quando aveva lasciato il lavoro, aveva iniziato a collaborare attivamente con tutte le attività del Comune. «Si dedicava moltissimo al volontariato – ha continuato il sindaco -. Organizzava la festa degli anziani, era sempre disponibile per fare il presidente di seggio durante le elezioni. Era molto riservato e discreto, al punto che quando abbiamo messo in piedi il servizio prelievi del sangue, abbiamo segnalato lui per aiutare le infermiere, proprio in virtù di questa sua dote. Abbiamo perso davvero un grande amico, una persona per bene e generosa. Non possiamo fare altro che ringraziarlo». Quella per il ciclismo era una passione recente. «Non sapevo che fosse così preso – ha aggiunto Bassi -: a dire la verità qualche mese fa l’avevo visto vestito di tutto punto per la bicicletta, ma che io sappia non si era mai unito a gruppi di ciclisti amatoriali del paese. Forse era una passione scoppiata con la pensione».
Il sindaco di San Pietro Era un amico sempre pronto a dare una mano