Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
A Xenon il controllo di Tecno Pool Il fondatore Lago rimane con il 40% Poco più di 7 milioni e Duvetica diventa coreana F&F Ltd, unica offerta per il marchio dei piumini
Il fondo lussemburghese di private equity Xenon ha acquisito la maggioranza del gruppo padovano Tecno Pool, basato dal 1980 a San Giorgio in Bosco. Da fonti vicine all’operazione si apprende che il fondatore Leopoldo Lago e la figlia Michela, amministratore delegato di Tecno Pool, rimarranno nell’azionariato della società con il 40% delle quote e conserveranno i rispettivi ruoli operativi nella gestione dell’azienda, specializzata nella progettazione e produzione di macchinari per il trattamento e la trasformazione dei prodotti alimentari sin dal brevetto di «Anaconda», il primo nastro trasportatore uscito dallo stabilimento di San Giorgio.
Tecno Pool, che è stata assistita nell’operazione dallo studio padovano Legalitax, ha realizzato finora più di 3.300 impianti in tutto il mondo, l’80% dei quali all’estero. In Italia vanta tra i propri clienti brand globali dell’alimentare come Ferrero e Rana. Il fatturato del 2016 era di 37 milioni di euro, con un ebitda di 9,8 milioni e una posizione finanziaria netta positiva per 5,3 milioni. L’ingresso del fondo Xenon sembra preludere a un’ulteriore espansione delle attività del gruppo.
Duvetica diventa coreana. Se l’è aggiudicata ieri mattina la FnF Italy partecipata dalla società orientale F&F ltd con poco più di sette milioni di euro (7,160), offrendo diecimila euro in più rispetto alla base d’asta. Alla fine è stata l’unica offerta arrivata nonostante nelle settimane scorse altre aziende straniere — anche dal Giappone — avevano chiesto informazioni prima di presentare delle offerte valutate però non all’altezza dall’advisor che stava seguendo l’operazione di salvataggio. La produzione dei piumini comunque non si è mai fermata, i lavoratori sono sempre stati pagati, e il passaggio dovrebbe dare anche possibilità di sviluppo futuro, riflette il commissario giudiziale Caterina Carrer che ha seguito l’operazione con l’advisor Piero De Bei. Pare infatti che i nuovi acquirenti vogliano diventare anche i maggiori distributori del marchio in Corea. Il concordato continuerà regolarmente, con il voto dei creditori previsto il 14 giugno ma non è escluso che sia richiesta una proroga in quanto proprio la settimana scorsa Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno ceduto i crediti alla Sga (la società del ministero dell’Economia) . A provocare le difficoltà nelle casse del gruppo fondato da Giampietro Vagliano e Stefano Rovoletto, sono stati alcuni investimenti, diversificazioni strategiche. L’esposizione verso fornitori, erario, dipendenti e banche si attesta attorno ai 25 milioni di euro. Ieri la giudice Martina Gasparini ha condotto l’asta che ha portato al trasferimento definitivo del ramo d’azienda, operativo ai primi giorni di maggio, e la cessione del marchio Duvetica. E’ stato messo in vendita solo la parte che riguarda l’abbigliamento, mentre è stata scorporata la fornace Moretti 1958 di Murano e il settore immobiliare nella quale c’è Villa Bianchi sul Terraglio, comprata per quasi 30 milioni di euro.