Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zoppè, il paese più vecchio del Veneto non si lamenta «Qui si aiutano tutti»
Al via l’organizzazione di un percorso che unisca Milazzo a Padova entro il 2021
Veneti sempre più vecchi, spesso soli. Per l’esercito degli over 65 (1,1 milioni, un quarto della popolazione) Cgil chiede una politica che adegui case e città alle loro esigenze. Ma nel paese più vecchio del Veneto, dove sei su dieci hanno più di 65 anni, nessuno o quasi chiede nulla: «Qui a Zoppè gli anziani sono autonomi e ci si aiuta l’un l’altro».
Un passo dopo l’altro, lentamente, nel silenzio della natura. Di tappa in tappa, zaino in spalla e niente di superfluo con sé. Un’esperienza, quella dei cammini, che bene rappresenta il percorso spirituale e di ricerca del superamento dell’inquietudine, un’esperienza che gli uomini intraprendono da centinaia e centinaia di anni e che ieri è stata celebrata alla Basilica di Sant’Antonio con la prima festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo. Per tutta la giornata, appassionati dei quattro cammini italiani, quello di Dante, di Francesco, del Beato Enrico e della via Flavia, si sono dati appuntamento a Padova, per confrontarsi ma anche per assistere alla messa, celebrata nel pomeriggio dal rettore della Basilica, padre Oliviero Svanera, e per visitare la mostra Camminamente che ha esposto, nel chiostro del generale decine di paia di scarpe, da quelle dei reduci della Grande Guerra a quelle degli esuli dall’Istria, per finire ai camminatori moderni, dallo scrittore Emilio Salgari all’attore Marco Paolini. La giornata, però, è stata soprattutto l’occasione di gettare le basi del grande progetto di un cammino sulle orme di Sant’Antonio che ripercorra i luoghi italiani attraversati dal santo nel 1221, da Milazzo, in Sicilia, fino a Padova, passando per Assisi.
Un percorso che potrebbe diventare il più lungo sul suolo italiano, con oltre 1550 chilometri di strade. «Abbiamo dato appuntamento a Padova ai rappresentanti di tutti i principali comuni coinvolti – racconta padre Oliviero Svanera -, e ci siamo lasciati con la promessa di redigere al più presto un piano per la creazione di questo grande percorso. Una proposta suggestiva che vuole unire tutta l’Italia, da sud a nord, in un cammino non solo spirituale, ma anche di concreta solidarietà in un periodo storico ancora una volta segnato da fratture e divisioni». Il progetto, quindi, è quello di fare in modo che il cammino unico sia pronto nel 2021, anno in cui ricorrerà l’ottavo centenario dell’arrivo di Antonio a Padova. «Intanto, però – conclude padre Svanera -, visto il successo ottenuto quest’anno, ci metteremo al lavoro per preparare già una seconda edizione della festa dei Cammini e dei Camminatori che, d’altra parte, incarna l’idealità tipica francescana, quella del pellegrinaggio». (a.t.c.)