Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spiagge, concessioni a gara anche se Bolkestein dice no
Un ulteriore segnale del pressapochismo e della scarsa preparazione pure da parte di chi dovrebbe avere un «dovere di conoscenza», è costituito dall’entusiasmo suscitato, anche in parlamentari di diversi schieramenti politici, dalle parole pronunciate dall’illustre pensionato Frits Bolkestein che, in un incontro con i gruppi parlamentari italiani ha affermato: «Le concessioni demaniali sono beni e non servizi» per cui sarebbero escluse dall’applicazione della direttiva che porta il suo nome (ma che non è di sua «proprietà») sull’obbligo, alla scadenza, di essere messa a gara. Se così fosse gli imprenditori turistici polesani e non solo sarebbero tranquilli, ma la Corte di Giustizia dell’Unione Europea con sentenza 14 luglio 2016 si è già espressa in senso contrario. La Corte ha affermato che le concessioni demaniali marittime possono riguardare «risorse naturali limitate» oppure no, ma il risultato finale è sempre lo stesso. Nel primo caso il rilascio della concessione «dev’essere soggetto a una procedura di selezione tra i candidati potenziali che deve presentare tutte le garanzie di imparzialità e di trasparenza, in particolare un’adeguata pubblicità». Nel secondo caso va applicato l’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, secondo cui va effettuata la gara quando vi è un «interesse transfrontaliero» e non credo si possa escludere a priori che, ad esempio, un imprenditore tedesco possa essere interessato a gestire uno stabilimento balneare o un villaggio turistico bassopolesano e veneto. L’articolo 34 duodecies del decreto legge 179/2012 convertito con legge 221/2012 ha prorogato le concessioni demaniali in essere sino al 31 dicembre 2020, ma in vista della predisposizione di quanto necessario per le gare relative alle concessioni scadute o in scadenza. L’unica «via di scampo» consiste in un intervento dei nostri parlamentari europei che riescano a far approvare un emendamento alla direttiva Bolkestein, lasciando perdere gli inutili applausi al pensionato Bolkestein.