Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

In 640 a tifare ricordando la gioia di Busto Arsizio

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Due date: 21 giugno 2009, 22 aprile 2017. Otto anni dopo, di nuovo. O, quantomeno, è la speranza di una città intera. Il Padova vede il traguardo e attende solo di liberare una gioia soffocata troppo a lungo e con tanti bocconi amari ingollati. Da Busto Arsizio a Fermo, è passata una vita. Battendo la Pro Patria 2-1 nella finale di ritorno dei playoff dopo il pari all’Euganeo, quel Padova allenato da Carlo Sabatini completò una rimonta ai limiti dell’incredibil­e trascinand­o con sé nell’entusiasmo ardori che sembravano sopiti. Ma dopo un fallimento sportivo che fa ancora male, con un club sparito dal calcio profession­istico il 15 luglio 2014, ora il Padova è pronto a riprenders­i un posto nel calcio che conta davvero. In Serie B. Con la Pro Patria l’eroe fu Totò Di Nardo, oggi potrebbe toccare ad Alessandro Capello o, chissà, a quel Vincenzo Sarno arrivato a gennaio. I biglietti venduti per il settore ospiti sono 642, con una capienza di 700 posti. Niente sold-out. Curioso che, invece, in quella domenica di giugno, a Busto la richiesta di tagliandi fu almeno del doppio, ma allo Speroni (in foto i festeggiam­enti a

fine partita) entrarono solo in 600. Per motivi di capienza e di ordine pubblico. Dettagli. Ricordi ancora vivi ma il presente è oggi, da vivere fino alla fine. (d. c.)

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