Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Venezia, 200mila turisti in 3 giorni Senza ressa
Venezia, duecento mila arrivi in tre giorni e dibattito acceso. Il Pd: «Chiediamo il ticket d’ingresso»
Venezia, nei giorni da «bollino nero» del Ponte del Primo Maggio, duecentomila visitatori in tre giorni ma niente ressa. E i tornelli sono rimasti aperti.
Duecentomila visitatori in tre giorni ma niente ressa o lunghi serpentoni di persone di ogni età, immobili in attesa di superare un ponte o un passaggio più angusto di Venezia. Nonostante il «bollino nero» per presenze di turisti, le calli non si sono intasate come a Pasqua e i tornelli posizionati di recente a piazzale Roma, ai piedi del ponte della Costituzione e in lista di Spagna sono sempre rimasti aperti. Le uniche deviazioni introdotte ieri e domenica sono state imposte alle automobili: quando i parcheggi di piazzale Roma si sono esauriti, i vigili le hanno deviate al multipiano del Tronchetto. «Il piano di gestione dei flussi sta funzionando, possiamo dirci soddisfatti — commenta il comandante della polizia municipale Marco Agostini — varchi, totem e cartelli informativi hanno distribuito le persone sui percorsi alternativi». I tornelli, che tante proteste hanno sollevato a Venezia, avrebbero quindi funzionato da deterrente e spinto i flussi a sparpagliarsi in centro storico. «Vedremo domani (oggi, ndr) se sarà necessario chiuderli», continua Agostini.
In città, le polemiche però non si sono smorzate e dopo il blitz di domenica i no global, nel concludere la manifestazione, hanno annunciato: «Martedì torniamo». Due giorni fa una trentina di attivisti dei centri sociali ha spostato i varchi del ponte della Costituzione allo slogan «Venezia non è un luna park» e ieri, con il rischio di un bis, il quarto passaggio sul Canal Grande era presidiato da un piccolo esercito di vigili, poliziotti e carabinieri. Non tutta l’opposizione all’amministrazione fucsia del sindaco Luigi Brugnaro (centrodestra) boccia i varchi: la consigliera regionale del Pd Alessandra Moretti plaude all’iniziativa, unica voce fuori dal coro nel centrosinistra. «Venezia è una città fragile e proprio per questo non si può voltare la faccia dall’altra parte — spiega —. Per troppo tempo abbiamo lasciato la città più bella del mondo preda di flussi incontrollati di turisti, una situazione insostenibile. Ben venga la sperimentazione dei tornelli voluta dal sindaco, ci aggiungerei il pagamento di un ticket d’ingresso, utile a ricavare risorse per le manutenzioni e per i servizi ai turisti». Ieri, con 70mila persone in centro storico, i disagi maggiori sono stati ai pontili dei vaporetti diretti alle isole Murano e Burano, per tutto il giorno ci sono state code chilometriche, pochi invece i disservizi per lo sciopero alle biglietterie di Actv (società della mobilità veneziana). Dopodomani i varchi saranno rimossi e sarà tempo di bilanci ma, se oggi non ci saranno problemi, è facile che il piano di gestione messo in campo per il Primo maggio sia replicato nei giorni da «bollino nero» estivi.