Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Malaffare» a Polverara L’ex sindaco Bertipaglia assolto da tutte le accuse
Il collegio ha dimezzato le richieste per l’ex sindaco Rampin
«Qualcuno voleva colpirci prima delle elezioni spargendo veleno, oggi è stato dimostrato che noi amiamo Polverara e che non abbiamo mai fatto nulla di male».
Le parole di Olindo Bertipaglia risuonano in un palazzo di giustizia semivuoto per via del lungo ponte primaverile. L’ex sindaco di centrodestra del piccolo Comune a sud di Padova tira un sospiro di sollievo: il tribunale ha appena assolto lui e altri quattro impresari della Bassa dall’accusa di peculato, falso e abuso d’ufficio. È stata condannata invece l’altra ex sindaco, Sabrina Rampin, compagna di partito di Bertipaglia, che ha preso un anno e otto mesi per falso: le sono state contestate due fatture, dovrà risarcire il comune di Polverara con 30 mila euro. In linea generale però l’intero impianto accusatorio formulato dal pubblico ministero Sergio Dini, che aveva coordinato le indagini, è venuto meno: i tre giudici del collegio, stando almeno alla sentenza, hanno dato credito alla difesa che ha sempre sostenuto la buona fede e la correttezza delle azioni di Bertipaglia, della Rampin e dei quattro imprenditori coinvolti.
Una spiegazione più chiara del verdetto potrà essere data fra tre mesi, quando verranno depositate le motivazioni della sentenza. Tutti gli imputati ieri erano in aula, alla lettura del dispositivo uno degli impresari si è portato le mani agli occhi e ha pianto singhiozzando più volte, mentre i colleghi gli battevano pacche sulle spalle con i volti alleggeriti. Anche Rampin ha versato qualche lacrima: era stata messa in conto una condanna per alcune irregolarità delle fatture, ma rispetto ai quattro anni chiesti dal pubblico ministero i venti mesi inflitti ieri hanno tutto un altro peso per la giovane esponente politica,
” Bertipaglia Qualcuno voleva colpirci prima delle elezioni spargendo veleno, ma noi amiamo Polverara