Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cadavere nel Po, potrebbe essere la suicida di Mantova
Un macabro ritrovamento lungo l’argine del fiume Po. Nel corso della giornata di ieri alcuni pescatori hanno notato la presenza di un cadavere nelle acque del fiume tra Salara e Calto, avvertendo immediatamente i soccorsi. Sul posto sono arrivati rapidamente gli uomini dei vigili del fuoco di Castelmassa. La salma è stata portata a riva dai pompieri, che hanno utilizzato un gommone per eseguire le operazioni di recupero. Intervenuti anche gli uomini dell’arma dei carabinieri di Castelmassa, che hanno eseguite le prime verifiche di rito. Per ora però non sarebbero emersi elementi di particolare rilievo.
Ciò che è certo è che si tratta di una donna. L’identità precisa è comunque ancora tutta da chiarire. Secondo le prime ipotesi potrebbe trattarsi di una signora di più di 40 anni residente a Rimini. Circa una decina di giorni fa si sarebbe gettata nelle acque del Po dal ponte del Brennero, nel territorio della provincia di Mantova. La causa al moneto più accreditata parrebbe essere quella di un suicidio dai contorni ancora da definire. Fino ad oggi il suo cadavere non è ancora stato recuperato, nonostante le continue ricerche da parte dei vigili del fuoco, che hanno scandagliato con attenzione il fiume sia con un elicottero che con dei sommozzatori.
Il mancato ritrovamento fa quindi supporre che il corpo sia stato trascinato lontano dalla corrente del fiume, arrivando fino in Polesine. In ogni caso, fino a quando non verrà stabilito con certezza di chi si tratti, tutte le ipotesi restano ufficialmente aperte.
La salma si trova ora presso l’ospedale di Rovigo. Resterà a disposizione della autorità almeno fino a quando non verrà confermato con sicurezza di chi si tratti. Il compito potrebbe non essere facile, considerato lo stato in cui il corpo si trovava nel momento del recupero. Potrebbero essere chiamati anche i familiari della donna per tentare un primo riconoscimento a vista.