Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Genty, la vita ricomincia a 89 anni. «Mi risposo, sono ancora un uomo»
Vedovo da ottobre, porterà all’altare Maria Assunta LE NOZZE L’EX SINDACO «SCERIFFO» DI TREVISO
A 89 anni e a poco più di un mese dalle elezioni comunali, Gentilini, lo Sceriffo della Lega, si sposerà per la seconda volta. Sposerà una donna che conosce da decenni, Maria Assunta Pace, 72 anni. «Alla morte di mia moglie – racconta -, questa signora mi ha dato la possibilità di continuare a vivere, in tutti i sensi. Io sono un uomo che non è capace di vivere da solo».
Ha celebrato centinaia di matrimoni in Comune a Treviso: gli sposi chiedevano esplicitamente lui perché farsi sposare da Giancarlo Gentilini in persona era, per molti, simbolico e quasi epico. Il sindaco-sceriffo della Lega Nord, l’uomo con la fascia tricolore e la stella sul petto, per vent’anni alla guida di Ca’ Sugana, sapeva lasciare il segno anche nella benedizione alle giovani coppie. Fra meno di un mese, però, davanti al funzionario di stato civile ci sarà lui. A 88 anni (ne compirà 89 il 3 agosto prossimo) Gentilini si sposerà per la seconda volta: non lo farà nella sua città – sua per tanti motivi, per averla amministrata, guidata, amata – ma sceglierà un luogo più appartato, lontano dai riflettori che l’hanno inseguito per tutta la sua vita pubblica. Sposerà una donna che conosce da decenni, Maria Assunta Pace, 72 anni, anche lei residente a Treviso e originaria di Potenza: ieri sono apparse le pubblicazioni sul sito internet del Comune.
«Alla morte di mia moglie – racconta -, questa signora mi ha dato la possibilità di continuare a vivere, in tutti i sensi. Io sono un uomo che non è capace di vivere da solo». Anche i figli Antonio e Stefano hanno dato la loro benedizione, questo affetto si trasformerà in un legame vero e proprio.
Gentilini ha perso la moglie a ottobre. Teresina Pini era stata la sua compagna per tutta la vita: dal 2014 era gravemente malata, accolta in una casa di riposo. L’ex sindaco l’aveva assistita fino alla fine. Si erano conosciuti nel 1946 (lei commessa in centro storico, lui dipendente dell’ufficio legale di Cassamarca) e si erano sposati nel 1962; mentre lui, dal 1994 al 2013, ha ricoperto la più alta carica cittadina, lei tirava avanti la casa, lontana dalle luci che si accendevano sul marito. «È stata sposa, mamma e nonna – aveva detto in quei giorni Genty, travolto dal dolore -, ha condensato la sua vita fra le mura domestiche, con la sua famiglia. Non ha mai amato i riflettori ma mi è sempre stata vicina, mi ha appoggiato, mi ha spronato a fare il meglio per Treviso, ad ascoltare le richieste del popolo e a non sporcarmi mai le mani, essere sempre un uomo onesto».
Cinquantacinque anni d’amore fino al dramma della malattia e la solitudine che, inevitabile, riempie una casa diventata vuota. Maria Assunta, in questi mesi, è stata un sostegno emotivo e affettivo. «La conosco da molti anni, ci vedevamo sull’autobus quando andavo in banca» racconta Genty, che parla volentieri della sua vita politica ma non di quella privata, che custodisce come in uno scrigno prezioso. «Si chiude un periodo d’amore» dice, parlando piano e rinunciando ai toni roboanti della campagna elettorale che lo vede, di nuovo, protagonista. Sarà infatti candidato come capolista in una lista civica che porta il suo nome e quello del governatore Luca Zaia alle comunali del 10 giugno: il matrimonio, «riservato, fuori Treviso, dobbiamo ancora scegliere la data ma sarà probabilmente alla fine di questo mese», potrebbe arrivare quindi pochi giorni prima. Quando la sua Lega tornerà alla carica del Comune, per vendicare quella sconfitta di cinque anni fa. Gentilini è il più famoso sindaco che Treviso abbia mai avuto, l’uomo che ha incarnato il leghismo degli anni Novanta e Duemila estendendolo al suo «Vangelo», ispirato a «Dio, Patria e Famiglia», «ordine disciplina e rispetto delle leggi». Ma, appunto, un uomo, che ha detto addio alla compagna di una vita pochi mesi fa, con le lacrime sul volto e nel cuore. Cerca di nuovo una donna che possa accoglierlo a casa, con cui condividere i pensieri, le gioie e il tempo che passa. Un amore, una vita, una nuova luce fra le mura domestiche, spazzando via quella solitudine a cui non si è rassegnato.
” Nuovo amore Questa donna mi ha permesso di continuare a vivere. La conobbi tanti anni fa, sull’autobus