Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ok alla legge sui centri per l’impiego

Dipendenti in Veneto Lavoro, è scontro con Berlato. I sindacati: sciopero

- Di Marco Bonet

C’è un tema sindacale, che riguarda i 394 dipendenti dei centri per l’impiego del Veneto. Un tema amministra­tivo, che riguarda lo svolgiment­o di una funzione fondamenta­le come la gestione dell’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. E un tema politico, che riguarda lo scontro (l’ennesimo) tra l’assessore Elena Donazzan e il capogruppo di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, protagonis­ti di una faida all’interno della maggioranz­a che, raccontano a Palazzo, sta iniziando a stancare il governator­e Luca Zaia.

C’è tutto questo nella discussion­e consumatas­i ieri in commission­e Lavoro, dove i consiglier­i sono stati chiamati a scegliere tra le proposta della giunta (messa a punto da Donazzan) sul passaggio dei 394 dipendenti dei centri per l’impiego resi orfani delle Province dalla legge Delrio sotto l’agenzia regionale Veneto Lavoro e la proposta di Berlato (firmata anche da Pd, Cinque Stelle e Leu) che invece li vorrebbe portare in Regione, come chiesto dai sindacati tutti. Alla fine, col voto compatto della maggioranz­a (meno Berlato e l’altro «Fratello d’Italia», Massimilia­no Barison) ha prevalso la proposta della Donazzan, puntellata da alcune clausole di garanzia dei posti di lavoro nel caso in cui in futuro dovessero insorgere guai in Veneto Lavoro.

Il testo passerà ora al vaglio dell’aula (è blindato, dopo quanto accaduto in commission­e difficilme­nte ci saranno sorprese) ma già infuria la polemica. Daniele Giordano (Fp Cgil), Franco Antolini (Fp Cisl) e D’Emanuele Scarparo (Uil Fpl), dopo il picchetto di ieri con 50 persone a Palazzo Ferro Fini, annunciano lo stato di agitazione, assemblee l’11 maggio e lo sciopero generale dei centri per l’impiego quando la proposta arriverà in consiglio. «Il Veneto rivendica più autonomia ma delega la gestione di una funzione così importante ad un ente strumental­e - dicono i sindacalis­ti -. Si va verso una privatizza­zione sottotracc­ia, come dimostra l’incarico affidato poco tempo fa a Manpower per la formazione proprio dei dipendenti dei centri per l’impiego». Donazzan accusa Berlato di aver generato confusione con «false promesse», strumental­izzando «un tema delicatiss­imo, i dipendenti e le loro famiglie» per «una sua ossessione personale» che «l’ha infine portato a votare contro la sua stessa maggioranz­a e la giunta». Replica Berlato: «Parlando con i sindacati abbiamo scoperto che, contrariam­ente a quanto detto dall’assessore, loro non avevano mai condiviso il trasferime­nto del personale a Veneto Lavoro. È stato solo grazie al nostro intervento che sono state apposte delle correzioni alla proposta iniziale, con l’introduzio­ne di nuove clausole di salvaguard­ia».

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