Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Piazzetta, l’emigrato che reinventò il caminetto

- Di Gianni Favero

Se n’è andato due giorni fa, a 82 anni, Domenico Piazzetta, imprendito­re asolano al cui nome è strettamen­te legata la «scienza» dei caminetti, fondatore di un’azienda che porta il suo nome, oggi con 200 addetti per un fatturato di 47 milioni di euro. Il funerale oggi pomeriggio in forma privata. Emigrato in Svizzera a 21 anni, dopo aver perso il padre per una infezione da tetano, Domenico Piazzetta per un anno sperimenta la condizione di manovale in terra straniera ma approfitta appena possibile, nel 1957, di un impiego offertogli in un’azienda dell’edilizia di Asolo. Solo tre anni dopo si mette in proprio creando, con due partner, una società per manufatti in cemento, la «Deas», che gestirà dal 1964. L’«Asolana Caminetti» arriva nel 1971, focalizzat­a sui componenti in cemento per i camini domestici; vi si aggiungera­nno negli anni altri materiali. La «Asolana Caminetti» diventerà «Piazzetta Sas» e poi «Piazzetta Spa», mentre caminetti, stufe e varianti di «stube» si rinnovano con ghisa, maiolica e ceramica filo allo sviluppo di «Aluker», materiale ad elevatissi­ma resistenza termica. L’intuizione del pellet non fa che conferire, sul finire del secolo, un nuovo impulso al catalogo prodotti. Dal 2004 la società è gestita dai figli di Domenico, Carlo e Cristian Piazzetta. Sono anni in cui le proposte iniziano a virare verso il design, assegnando definitiva­mente a stufe e caminetti una funzione anche di arredo. Piazzetta così organizza una mostra permanente interna a Casella d’Asolo a disposizio­ne dei clienti. E accade che alcuni visitatori di Marmomac, la fiera del marmo a Verona, nel 2006 siano portati a vederla in elicottero.

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