Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Polizia in moto per controllare via Cairoli
La decisione del Cosp dopo le proteste, Mosco: «Io cacciata dai pusher»
Non è proprio una novità il fatto che la zona della stazione di Padova, come tutte quelle delle città di dimensioni medio-grandi, sia un ricettacolo di spacciatori, tossicodipendenti e sbandati d’ogni sorta. E, a dire il vero, non lo è nemmeno quello che l’area del Pp1, sfumato definitivamente il sogno di realizzarvi un mega polo residenziale-commerciale a due passi dalla Cappella degli Scrovegni, sia ormai da qualche anno diventata preda di degrado, sporcizia e abbandono.
Eppure, pressato da gruppi di cittadini e dalla campagna giornalistica di un quotidiano locale, il prefetto Renato Franceschelli è stato ieri mattina costretto a convocare in piazza Antenore una riunione del Cosp, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, incentrata proprio sulla stazione e sul Pp1. Al summit, all’indomani dell’ennesimo arresto da parte della polizia di un pusher in via Cairoli (un 27enne nigeriano che aveva i 10 grammi di marjuana ed è stato condannato a un anno), hanno partecipato il vicesindaco Arturo Lorenzoni, il comandante dei vigili urbani Lorenzo Fontolan, il questore Paolo Fassari e i vertici di Carabinieri e Guardia di Finanza. Per quanto riguarda «il monitoraggio e l’affinamento dell’attività di pianificazione e controllo dell’area prospicen- te la stazione – si legge nella nota diffusa dalla prefettura al termine dell’incontro – si è constatato come la linea della collaborazione tra istituzioni stia già dando risultati apprezzabili». Per aumentare la sicurezza il questore ha deciso di far pattugliare la zona dai motociclisti. In merito al Pp1, invece, si è «convenuto di creare le condizioni perché i soggetti proprietari, sia pubblici che privati, mettano in atto tutte le azioni utili volte ad implementare la sicurezza e ad evitarne ogni forma di degrado o comunque di uso improprio». Come noto, l’enorme buco tra via Valeri, via Trieste e via Gozzi è in piccola parte di proprietà della Provincia, mentre il resto della superficie è di fatto nella mani del tribunale dopo che le imprese private, che una quindicina d’anni fa l’avevano acquistata dal Comune per un corrispettivo di 30 milioni, sono fallite una dopo l’altra. Ieri pomeriggio anche l’ex vicesindaco Eleonora Mosco ha avuto una disavventura in via Cairoli. L’esponente azzurra era andata sul posto per fare delle riprese video sulla criticità della zona. Il suo progetto è naufragato su alcuni «loschi figuri» che l’hanno fatta allontanare in malo modo.