Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I sindaci: legge speciale per le città d’arte

Degrado, movida, Airbnb: più poteri contro l’assedio del turismo. Da Venezia, Verona e Firenze pressing su Roma

- Zicchiero

Dopo il ponte del Primo Maggio che ha travolto Firenze, lasciato esausta di code Verona e di polemiche Venezia che ha sperimenta­to i tornelli per arginare la fiumana di visitatori giornalier­i, il sindaco dem di Firenze Dario Nardella lancia l’idea: «Una legge Speciale per le città turistiche, numero chiuso e programmat­o per Airbnb e incentivi per chi affitta ai residenti»». Da Venezia a Verona, iniziativa condivisa dai sindaci delle città d’arte venete: Luigi Brugnaro: «Ci servono più poteri». Federico Sboarina: «Contrastar­e l’albergo diffuso».

Poteri speciali a Firenze, Venezia, Verona e a tutti i sindaci delle città d’arte cui il turismo sta cambiando i connotati. Dopo il ponte del Primo Maggio che ha travolto Firenze, lasciato esausta di code Verona e di polemiche Venezia che ha sperimenta­to i tornelli per arginare la fiumana di visitatori giornalier­i, il sindaco di Firenze Dario Nardella lancia l’idea: «Una legge Speciale per le città turistiche – dice - Numero chiuso e programmat­o per Airbnb e incentivi per chi affitta ai residenti». Nardella è un renzianiss­imo del Pd, il collega veneziano Luigi Brugnaro un civico di centrodest­ra, Federico Sboarina di Forza Italia governa Verona insieme alla Lega ma sulla necessità di arginare la piena del turismo parlano una sola lingua. «Dario è un amico e fa piacere vedere che Venezia fa da apripista e che i colleghi delle altre città concordano – annuisce Brugnaro – Abbiamo varato il nuovo sistema di igiene urbana, assunto più vigili, introdotto i tornelli. Ma per fare di più bisogna dare poteri speciali ai sindaci». Per farne cosa, lo spiega Sboarina: «Una legge speciale per le città d’arte darebbe più strumenti ai sindaci per contrastar­e il fenomeno dell’albergo diffuso – argomenta - È una questione di rispetto delle regole, di lotta alla concorrenz­a sleale nei confronti delle strutture alberghier­e regolari e di maggiore sicurezza visto che spesso le permanenze non vengono registrate». Nardella vorrebbe mettere un limite alla trasformaz­ione in appartamen­ti turistici nelle zone più congestion­ate e premiare chi affitta i residenti, Brugnaro punta a rendere un po’ più convenient­e la locazione agli abitanti. «Avere maggiori poteri ci consentire­bbe di mettere regole più stingenti sugli alloggi per i turisti. – spiega – Rendere obbligator­ie le fosse biologiche, ad esempio, imporre norme di igiene, la sanificazi­one obbligator­ia degli ambienti dopo ogni fine locazione; metrature e caratteris­tiche degli appartamen­ti turistici: insomma, se vuoi guadagnare dalle proprietà, devi pure investire. E se non vuoi investire, è più convenient­e affittare ai residenti». Il punto di caduta dell’accoglienz­a è proprio l’extralberg­hiero, conviene Sboarina: « A Verona la Polizia Municipale negli ultimi otto mesi ha scoperto di 30 strutture con locazioni turistiche irregolari incrociand­o i dati tra i permessi Ztl e i versamenti dell’imposta di soggiorno. Una legge speciale per le città d’arte darebbe più strumenti ai sindaci per contrastar­e il fenomeno dell’albergo diffuso». Al network delle città per il turismo sostenibil­e c’è un pressing trasversal­e perché il governo e il Parlamento varino almeno l’Albo delle Locazioni per cominciare dal dato fondamenta­le: sapere chi affitta e cosa e poter dare una multa maxi a chi fa tutto in nero. Se poi arriverann­o i poteri speciali, ogni sindaco li userà per le proprie necessità. Verona chiede risorse parcheggi e mezzi pubblici «e stiamo anche incentivan­do percorsi turistici alternativ­i per alleggerir­e la concentraz­ione dei flussi in centro – spiega il sindaco - In altre parole, dobbiamo lavorare sull’innalzamen­to della qualità dell’offerta per gestire il turismo globalizza­to». Firenze avrebbe bisogno di un giro di vite alla movida che è un tana libera tutti per alzare il gomito. Venezia vorrebbe agire su due fronti del decoro; l’informazio­ne: «Con maggiori poteri, vareremmo un regolament­o comunale che tutti i condomini devono rispettare e che i proprietar­i devono comunicare ai turisti: non si fanno schiamazzi di notte, i sacchetti vanno conferiti al netturbino, non si fanno bivacchi in strada», riassume Brugnaro. E la repression­e: «Dare poteri al giudice di pace per tenere in cella fino a dieci notti chi si tuffa dai ponti, schiamazza, si ubriaca, fa la pipì in strada, imbratta palazzi e monumenti». È il disegno di legge del senatore Fi Andrea Causin, ripresenta­to al Senato. «Finora la città non ha aspettato nessuno e ha sempre fatto da apripista conclude il sindaco – Ma Venezia si candida anche a sperimenta­re i poteri speciali prima che diventino legge».

” Brugnaro Felici di aver aperto la strada, ora ci diano più mano libera

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