Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dopo la B, il sogno: «Giù l’Euganeo e facciamo il nuovo stadio da zero»

Il presidente Bonetto chiama politica e industrial­i: «Insieme possiamo farcela»

- Davide D’Attino

Un nuovo stadio al posto dell’Euganeo. Con l’obiettivo di ricreare, in viale Rocco anziché in via Carducci, quel «catino infuocato» che, fino a 24 anni fa, era il mitico Appiani. Un impianto, finalmente, solo per il calcio. Quindi senza la pista d’atletica, con gli spalti attaccati al terreno di gioco e con una capienza di almeno 18mila spettatori. Così da poter eventualme­nte ospitare, senza bisogno di deroghe, non solo partite di serie A, ma anche competizio­ni continenta­li e internazio­nali.

Ecco il sogno che, sotto forma di progetto, il presidente del Calcio Padova, Roberto Bonetto, presenterà tra un mese alla giunta comunale. «Magari, sarebbe bellissimo», hanno reagito ieri mattina, dopo aver ascoltato le parole del patron biancoscud­ato, il sindaco Sergio Giordani e l’assessore allo Sport, Diego Bonavina, mentre la squadra veniva ricevuta a Palazzo Moroni per celebrare il fresco ritorno in B. «Gli stadi di proprietà sono il futuro – hanno poi ribadito il primo cittadino e il suo fedelissim­o – Le amministra­zioni pubbliche possono dare una mano. Ma gli stadi oggi vanno costruiti con soldi privati».

Presidente Bonetto, torniamo un attimo alla festa di domenica scorsa in piazza dei Frutti e ai fischi che gli ultras della Tribuna Fattori hanno riservato a Giordani. Che ne pensa?

«Il sindaco è stato coraggioso perché si è presentato in piazza nonostante sapesse che l’avrebbero fischiato».

Gli ultras non perdonano al sindaco il fatto di aver interrotto la trasformaz­ione del Plebiscito nel nuovo stadio del Padova. È vero?

«È proprio così. Ma i ragazzi della curva, giovani e meno giovani, devono capire che i soldi sono quelli che sono e che il Comune non può fare i campi da calcio al posto degli asili. Mi pare un concetto che qualsiasi ebete dovrebbe essere in grado di comprender­e».

A lei piaceva il progetto del Plebiscito?

«Io non penso mai al passato, preferisco guardare avanti. Quello del Plebiscito era un progetto dell’ex sindaco Massimo Bitonci, che ci è sempre stato vicino. Così come ci è sempre vicino pure Giordani, che ha una visione differente rispetto a quella del suo predecesso­re».

Lo sa che il sindaco e l’assessore Bonavina hanno stanziato un milione e 300mila euro, e ne hanno chiesti altri due al Coni e al ministero dello Sport, per mettere mano all’Euganeo, spostando il campo sotto le tribune e costruendo la nuova curva Sud coperta?

«Lo so. E spero che i lavori comincino presto. Ma il mio sogno è un altro».

Che sogno ha?

«Demolire l’Euganeo e fare un nuovo stadio con almeno 18mila posti e con attorno non un centro commercial­e, come si era pensato in origine, ma qualche piccolo negozio e un parco tematico con palestra, centro medico-sportivo

 Plebiscito Di solito non penso mai al passato, Bitonci ci è stato vicino ma lo è anche Giordani

e spazi sociali».

E quanto costerebbe questa operazione? «Basta fare un rapido calcolo, uno stadio costa in media 1.500 euro a posto».

Facendo la moltiplica­zione vengono ventisette milioni di euro. Non è un po’ tanto?

«Già. E infatti a me e ai miei soci farebbe piacere che, oltre al Comune, ci dessero una mano anche le altre istituzion­i cittadine. Penso ad esempio a Confindust­ria e Camera di Commercio e, perché no, pure ai tanti parlamenta­ri eletti di Padova e provincia. Se non sbaglio, la presidente del Senato (Maria Elisabetta Alberti Casellati, ndr) è padovana. Insomma, la nostra squadra è un patrimonio di tutta la città. E abbiamo calcolato che, un nuovo stadio come quello che abbiamo in mente, sarebbe capace di creare un indotto di parecchi milioni di euro».

A che punto è il progetto del nuovo centro di allenament­o chiamato Padovanell­o?

«Direi a buon punto. E si farà a prescinder­e dal nuovo stadio. L’idea è quella di realizzare, sempre attorno all’Euganeo, anche la nuova sede della società, sette campi da calcio, una foresteria e una palazzina per gli uffici del Coni».

In bocca al lupo.

«Crepi. Ne abbiamo bisogno».

I fischi Capisco la rabbia dei ragazzi della curva ma il Comune deve fare gli asili non gli stadi

 ?? ?? Stretta di mano tra presidenti L’attuale presidente del Padova Roberto Bonetto (a destra in primo piano) riceve dal sindaco Sergio Giordani (ex presidente del Padova) la targa del Comune come riconoscim­ento per gli sforzi fatti per portare la squadra in Serie B. A sinistra l’assessore allo sport Diego Bonavina, ex capitano del Padova A destra Filippo Pancolini, socio di Bonetto
Stretta di mano tra presidenti L’attuale presidente del Padova Roberto Bonetto (a destra in primo piano) riceve dal sindaco Sergio Giordani (ex presidente del Padova) la targa del Comune come riconoscim­ento per gli sforzi fatti per portare la squadra in Serie B. A sinistra l’assessore allo sport Diego Bonavina, ex capitano del Padova A destra Filippo Pancolini, socio di Bonetto

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