Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Asco Holding, via libera dei sindaci alla liquidazio­ne del socio privato

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Asco Holding, si va verso la liquidazio­ne del socio privato Plavisgas (8,6%) per tornare a essere una società al 100% a controllo pubblico. I Comuni soci, per la maggior parte a guida leghista, interpella­ti nelle ultime settimane si sono dichiarati concordi sulla scelta e il Cda della Holding, convocato per domani pomeriggio a Pieve di Soligo, metterà nero su bianco il progetto da sottoporre all’assemblea dei soci.

In sintesi è questo lo scenario nel quale la complessa vicenda, che tiene banco da alcuni mesi, andrà a trovare una soluzione. La ricognizio­ne condotta dal presidente, Giorgio Della Giustina, avrebbe dunque consentito di trovare la quadra senza perdite sul campo. Soltanto il Comune di Arcade, fra i 91 soci, sembra intenziona­to a cedere la propria partecipaz­ione in cambio di cash, e pochi altri potrebbero liberarsi di parte delle azioni. Asco Holding, insomma, andrà ad acquistare la quota di Plavisgas (valore tra i 45 e i 47 milioni) pagandola in parte con propria liquidità e in parte attraverso un indebitame­nto non troppo pesante. Al punto che il dividendo da distribuir­e quest’anno, per un totale di 18 milioni di euro, rimarrà inalterato, fugando una delle principali preoccupaz­ioni dei sindaci e, dunque, uno fra i rischi più temuti: il possibile esodo dalla compagine di un numero massiccio di Comuni azionisti con annessa necessità, da parte di Asco Holding, di dissanguar­si per acquistare le relative quote, a meno di non vederle passare nelle mani di chissà quale altro investitor­e. Tutto questo pare scongiurat­o, attraverso quale formula non è ancora noto: un debito da contrarre, quasi certamente; oppure, non è da escludere, la cessione di un punto o due di Ascopiave. ora controllat­a al 61%. Domani tutto sarà più chiaro anche se rimane da sciogliere il vulnus legato alla sentenza del Tar che, accogliend­o il ricorso proprio di Plavisgas, riconosce come impercorri­bile la fusione fra Asco Holding e la controllat­a Asco Tlc, preferita dalla maggioranz­a dei Comuni soci per adeguarsi a ciò che chiede la Legge Madia in materia di partecipaz­ioni degli enti locali. La strada alternativ­a, auspicata dal socio privato ingombrant­e, è quella della fusione «inversa» con la quotata Ascopiave. Basterà liquidare il ricorrente per depotenzia­re le ragioni (convalidat­e dal Tar) del ricorso? ( g.f.)

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Presidente Della Giustina

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