Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bocciatura definitiva del piano Bitonci, via libera agli iper

- Angela Tisbe Ciociola

Quando il Tar bocciò, a fine 2016, il Piano del commercio voluto dalla sua giunta, l’allora sindaco Massimo Bitonci parlo di «clamorosa cantonata». Eppure ieri il Consiglio di Stato ha ribadito la decisione del Tribunale amministra­tivo del Veneto, reputando che dietro quel piano, approvato con una delibera dalla giunta di Palazzo Moroni del 2015, c’era un atto di programmaz­ione economica e che, come tale, sarebbe stato di competenza del consiglio comunale. Il Consiglio di Stato, quindi, ha accolto, come già aveva fatto il Tar di Venezia, la tesi della San Marco Finanziari­a Spa, intenziona­ta a realizzare una grande struttura di vendita in zona industrial­e non lontano da villa Barbieri, al posto dei capannoni dismessi della Mira Lanza, con Bricoman e Conforama. Un progetto, appunto, che era stato bloccato dall’amministra­zione Bitonci per salvaguard­are il «sistema economico esistente», come si leggeva negli obiettivi del Piano, con l’ulteriore precisazio­ne che «i nuovi insediamen­ti non devono alterare l’organizzaz­ione del sistema commercial­e esistente». Già nel 2016 il Tar accolse il ricorso della San Marco: la giunta era incompeten­te in materia e non poteva sostituirs­i al consiglio. «Il Comune presentò appello contro quella sentenza – spiega l’avvocato Guido Zago che, insieme ai colleghi Vittorio Domenichel­li e Luigi Manzi assiste la San Marco Finanziari­a -, spiegando che in realtà la delibera sarebbe stata solo preparator­ia di un atto del consiglio. Il Consiglio di Stato però non ha ritenuto giusta questa linea e ha ribadito quanto già detto in primo grado». Cosa succede, quindi, a questo punto? «La San Marco aveva la disponibil­ità delle superfici che avevano già una destinazio­ne commercial­e, seppur a fini di magazzini – continua il legale – e aveva già ricevuto il via libera dalla Provincia, anche perché avrebbe bonificato un comparto vetusto. A questo punto il Comune dovrà valutare di nuovo il progetto, sulla base di criteri obiettivi. Il che significa che non possono farlo in base al rischio che vada a danneggiar­e le attività commercial­i già esistenti. In sostanza, manca solo il bollino del Comune perché si possa costruire».

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Via del Progresso L’area su cui dovrebbere sorgere l’iper

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