Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
È nato un nuovo quartiere in città: case social con tanto di animatrice
Terminati i 92 alloggi del progetto «Qui Abito» che promuove le relazioni tra vicini
C’è bisogno di case, a Padova, ma non solo. C’è bisogno che queste case ridiano vita ad un’area spenta e senza grandi attrattive, e ancor più c’è bisogno che le persone che vi abitano si sentano parte di una comunità.
Per questo nasce «Qui Abito» un quadrilatero nuovo in via del Commissario, quartiere Crocifisso, uno dei più verdi e forse sottostimati della città. Il progetto finanziato da fondi privati è ora completamente visibile dopo due anni di impalcature e cantieri. Ecco allora quattro edifici residenziali, che contengono in tutto 92 appartamenti nuovi di zecca di varie metrature, otto dei quali concessi al Comune per l’emergenza abitativa, a canone calmierato, (non edilizia residenziale pubblica). In sostanza questi appartamenti verranno dati in affitto a chi ha un reddito adeguato, a seconda delle proprie possibilità: 650 euro per gli appartamenti più grandi, 390 euro per un bilocale con garage piccolo. Si tratta di affitti più bassi rispetto alla media di quella parte di città. Per chi sono? Per tutti. Basta andare sul sito www.quipadova.com e fare domanda per essere messi in lista di valutazione: se si ha un lavoro più o meno stabile già a settembre si potrebbe cominciare a viverci.
Caratteristiche: classe energetica A, finiture di buon gusto, gres effetto legno chiaro in tutte le stanze, battiscopa e porte bianche, grandi finestre in vetrocamera che danno su terrazze abitabili. Il punto, però, non è solo la casa, ma tutto quello che ci sta attorno. Nel piccolo quartiere, dotato di piazzetta verde centrale, troveranno posto una palestra, un centro per anziani, un poliambulatorio, una sala per le associazioni e le categorie, un’aula studio per ragazzi, un laboratorio per aggiustare biciclette, e un car sharing. E poi ci sarà Camilla Schiaroli, una ragazza che farà l’animatrice del quartiere: per domande, iniziative, necessità, tutti potranno rivolgersi a lei. Una vera problem solver, «il collante umano» che dà valore aggiunto al quartiere.
Il progetto è stato presentato ieri nella sede della cooperativa sociale Nuovo Villaggio, di Maurizio Trabuio, l’idea è partita proprio da lui che ha acquistato il terreno vicino alla sua sede (già vincolato) e poi ha cercato qualcuno che lo aiutasse realizzare la sua idea di social housing. Ha trovato la Fondazione Cariparo (Roberto Saro), la Fondazione di Venezia cui si è aggiunto lo speciale braccio operativo per gli investimenti della Cassa Depositi e Prestiti (Emanuele Marco Zannoni), insieme hanno collaborato con Investire Srg (Paolo Boleso) che si è occupata dei dettagli. L’operazione è costata oltre venti milioni, il rientro è previsto con il pagamento degli affitti.
«Abbiamo appoggiato questa iniziativa – ha detto Meri Scarso, presidente della commissione urbanistica in consiglio comunale – è un’ottima opportunità per creare simbiosi tra vicini di casa»