Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Finto fruttivendolo derubava gli anziani: stangato
Tre anni di condanna al 40enne che ha razziato tasche e case di una decina di polesani
Tre anni di condanna per aver derubato, approfittando della loro buona fede, gli anziani che andavano a comprare da lui frutta e verdura. Questa la sentenza per furto ieri a carico del 40enne di origini napoletane Carlo Catalano, residente a Finale Emilia (Modena).
Secondo l’accusa, tra il novembre 2016 e gennaio dello scorso anno l’uomo avrebbe derubato del portafoglio una decina di anziani polesani col pretesto di ringraziarli per aver comprato un po’ della sua frutta e verdura da ambulante. Il bottino ammonta a circa 3.000 euro.
I comuni dove Catalano avrebbe colpito sono Rovigo, Badia, Canaro, Castelnovo Bariano, Ficarolo, Salara e Occhiobello. Catalano, fingendosi un venditore di prodotti di stagione, con il pretesto di vendere a basso costo della merce avvicinava le vittime tra i 70 e i 90 anni con fare amichevole.
Talvolta l’avvicinamento avveniva in relazione alla fantomatica inaugurazione di un negozio. Non appena gli anziani mettevano mano al portafoglio per pagarlo, Catalano sottraeva loro con destrezza il denaro e i documenti. Le vittime erano talvolta avvicinate per strada e in queste occasioni l’uomo si impossessava del portafogli abbracciandole per ringraziarle. In altre occasioni la vendita avveniva «porta a porta» e così Catalano, una volta entrato nelle abitazioni, oltre al denaro si impossessava anche di altri beni di valore come, ad esempio, orologi antichi.
Il Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Castelmassa, dopo aver raccolto le denunce delle vittime, lo aveva individuato a fatica. Come scoperto in seguito, Catalano si cautelava utilizzando sempre veicoli differenti nelle sue puntate in Polesine per non farsi riconoscere. Inoltre l’età elevata delle sue vittime non aiutava nel descrivere i tratti somatici del malvivente.
L’unica costante nei racconti dei derubati era l’accento campano. Esaminando un volume di dati ragguardevole, ottenuto dalle telecamere di sorveglianza comunali, i militari dell’Arma sono riusciti a ricostruire le targhe dei veicoli usati da Catalano.
A febbraio dello scorso anno è così scattato l’arresto dell’uomo, su ordinanza di custodia cautelare.
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