Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Famila a terra, per lo scudo si va a gara5
Schio cede anche in gara4 al PalaMinardi, il titolo si assegnerà domenica al PalaRomare
Niente scudetto e secondo match-ball fallito. E al di là del punteggio (73-66) e dello scarto tutto sommato esiguo fra le due squadre che premia la Passalacqua, Schio ieri in gara quattro della finalissima al PalaMinardi ha dimostrato, ancora una volta, di essere arrivata a questa finale scudetto con le energie ridotte al lumicino.
Ieri ha alzato bandiera bianca il centro Isabelle Yacoubou, non al meglio della condizione e che si tenterà di recuperare a tutti i costi per gara cinque, lo spareggio decisivo in programma al PalaRomare domenica sera alle 20, con diretta su SportItalia. E l’assenza del centro francese, in tutta evidenza, ha fatto la differenza in negativo, con il Famila in difficoltà a trovare valide alternative di gioco e con Ragusa che, passo dopo passo, ha affinato la difesa fino a bloccare tutte le fonti di gioco orange. A ciò si aggiunga che nell’ultimo quarto viene meno pure la precisione dalla lunetta, che in tre occasioni si arriva alla sirena dei 24 secondi senza concludere a canestro e che Anderson proprio sul più bello perde la mano calda ed ecco spiegato il 73-66 finale. La Passalacqua gioca una partita egregia: nonostante i cambi ridotti e una panchina corta, Gianni Recupido sforna un autentico capolavoro tattico, riuscendo ad alternare le risorse e caricando di responsabilità Hamby, che alla fine risulta decisiva con 22 punti e presenza dentro e fuori il perimetro, in attacco e difesa.
Ragusa mette la testa avanti subito, con il 30-21 del primo parziale che mette in chiaro subito i rapporti di forza in gioco. Il Famila allarga le maglie difensive e concede tanto, riuscendo a replicare solo a sprazzi. Pierre Vincent chiama time out, le percentuali al tiro calano con il passare dei minuti e Ragusa riesce a rintuzzare pure il tentativo di rimonta. Schio arriva a far sentire il fiato sul collo alla rivale al 16’, quando Zandalasini in sospensione, arresto e tiro in caduta riesce a griffare il 3634. E’ l’unico momento in cui Ragusa riprende fiato un attimo, salvo poi tornare avanti: prima con Consolini, ex motivatissima che gioca una partita perfetta dal punto di vista tattico e poi con Ndour, che chiude il primo tempo con una tripla pesantissima (poi corretta in un tiro da due) che scolpisce il +4 sul 44-40. Ragusa sprinta pure nel terzo parziale, quando Hamby mette il +8 (55-47), si spaventa quando il ginocchio di Formica cede (l’espressione preoccupata della panchina di Ragusa dice tutto), sente di nuovo la pressione del Famila che torna sul -2 (60-58) e poi molla gli ormeggi.
Gli ultimi minuti chiudono il sipario. Finisce qui, la rincorsa del Famila. Che da 2-0 passa al 2-2 e adesso non può più sbagliare. Mai come stavolta un bis di quanto accaduto lo scorso anno contro Lucca sarebbe qualcosa ai confini dell’assurdo, considerati i rapporti di forza.