Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Una «foresta» con diecimila alberi Così in periferia si torna a respirare

Le piantumazi­oni del Comune copriranno un’area grande come 8 campi da calcio

- Roberta Polese

Padova vuole respirare PADOVA meglio, stare più fresca e sentire meno rumori. Per raggiunger­e questi traguardi non serve una bacchetta magica: servono alberi.

Non a caso, l’assessorat­o al Verde pubblico del Comune sta attuando un progetto di forestazio­ne urbana che prevede la piantumazi­one di 10 mila tra alberi e arbusti in tante aree della città che al momento sono spoglie, per un’estensione pari a quella di otto campi da calcio. Il progetto (notevole, visto che in tutto gli alberi pubblici di Padova sono 50mila) è di ampio respiro, è proprio il caso di dirlo, e si ispira alle grandi città europee che hanno fatto della riforestaz­ione la loro mission per gli anni a venire. Costo dell’operazione: 500 mila euro. I benefici della piantumazi­one di nuovi alberi e arbusti nei centri cittadini producono il loro effetto sul piano della ri-ossigenazi­one e pulizia dell’aria non solo dalle polveri sottili, ma anche dalla riduzione del calore che consente un notevole risparmio energetico in condiziona­tori nel periodo estivo.

«Sono quasi otto gli ettari di terreno che andremo a riempire di alberi – spiega l’assessore Chiara Gallani –. Le piante verranno messe a terra ancora piccole e dovranno crescere, ci vorranno mesi per avere i primi effetti positivi, ma solo così si ricrea un’ecologia sostenibil­e anche per gli animali che vi abiteranno. Le specie di piante che impieghere­mo sono una ventina: tigli, frassini, noccioli, tutti alberi che resistono nel nostro clima – e aggiunge l’obiettivo è in realtà molto più ambizioso, speriamo presto di piantare alberi e arbusti anche in zona San Gregorio, in tutta la zona attorno al parco di Roncajette».

A dispetto della presenza del Parco infatti tutta l’area adiacente è una landa desolata di prati e sassi che d’estate diventano roventi. Gli alberi presto arriverann­o anche lì. Intanto le prime piante verranno sistemate nel «tronco morto» a Sacro Cuore, area vicina al cavalcavia Camerini e più dentro al quartiere, tra via Monticano e via Pirano. Piante e arbusti troveranno posto anche nel rondò di via del Plebiscito, sul lato nord dell’autostrada A4, tra via Rienza e il capolinea nord del tram. Ancora, il verde troverà posto tra le due strade del cavalcavia di Mortise, quella che va a Torre e che quella che va in via del Bigolo, e, sempre a Mortise, tra via calabresi e via Don Giovanni Minzoni.

Un piccolo giardino verrà costruito dietro al cimitero di Ponte di Brenta e lungo l’argine, subito dopo le chiuse di Voltabaroz­zo, prima del Giardino dei Giusti. Per inciso, a proposito di verde: in molti si erano lamentati dell’erba alta nel Giardino dei Giusti. Ebbene ecco la risposta dell’assessore Gallani: «Lo sfalcio è previsto per il 14 maggio (cioè domani, ndr), so che ci sono state alcune rimostranz­e, purtroppo la programmaz­ione degli sfalci dipende anche dal meteo e se piove si deve rinviare». Anche gli alberi nuovi andranno sottoposti a manutenzio­ne, e forse in futuro sopraggiun­gerà un problema: visto che la manutenzio­ne del verde si paga con gli oneri di urbanizzaz­ione ed edificazio­ne, se nessuno costruisce più niente chi paga lo sfalcio?

Ci sarà tempo per pensarci. Intanto vale il principio che respirare meglio non ha prezzo.

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