Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mariella Devia «Io, Venezia e quell’incontro»
CLASSICA L’addio alle scene del soprano dal palcoscenico della Fenice. Consegnato il riconoscimento del teatro. «In questa città ho conosciuto mio marito» Il sovrintendente Ortombina: «Forte personalità, una Norma emozionante»
U na standing ovation e un lunghissimo reiterato applauso. «Non amo molto parlare, piuttosto preferirei ricantare adesso la Norma». Ha esordito così, ieri, nel suo discorso nella cornice delle Sale Apollinee del Teatro La Fenice Mariella Devia,una tra i soprano più apprezzati nel panorama mondiale. Nel teatro veneziano la cantante ha ricevuto il premio «Una vita nella musica 2018», il riconoscimento creato nel 1979 da Bruno Tosi per celebrare i nomi più illustri della scena musicale internazionale (il primo premiato fu Arthur Rubinstein) e giunto quest’anno alla sua trentunesima edizione.
«Mariella Devia - si legge nella motivazione - è dotata di una voce dal timbro omogeneo in ogni registro e di perfetta intonazione. Con estremo rigore, l’ha sottoposta a una disciplina tecnica ferrea, giungendo a far sue, con rara pertinenza stilistica e intensa penetrazione espressiva, le grandi eroine del belcanto di Rossini, Donizetti e Bellini, scegliendo poi, con accurata consapevolezza tra le opere di Verdi e del repertorio francese». Devia, diplomata in canto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha vinto nel 1973 il Toti Dal Monte e debuttato in Lucia di Lammermoor, ruolo per il quale rimane ancora oggi il soprano di riferimento. Sul palcoscenico de La Fenice si è esibita in varie occasioni, come il Concerto di Capodanno nel 2009 e Marino Faliero nella Stagione 20022003. Recentemente ha interpretato Lucrezia Borgia a Valencia, Norma a Tokyo e Genova e Roberto Devereux al Regio di Parma.
«Un grazie - ha proseguito Mariella Devia - a questo meraviglioso teatro e alla città, che per me ha un significato particolare: a Venezia ho conosciuto mio marito. La mia vita è stata sempre per la musica…» E qui si è fermata, sopraffatta dalla commozione,
mentre riceveva dalle mani del sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice Fortunato Ortombina e dal presidente del comitato scientifico del premio Mario Messinis un grande mazzo di fiori, un piatto offerto dal Consorzio Promovetro Murano, e poi un vaso di Seguso Vetri d’arte e infine un fermacarte, omaggio degli Amici della Fenice. «La forza della sua personalità – ha detto Ortombina – ha sempre permeato tutto l’ambiente. Sono ancora emozionato per la sua interpretazione di ieri».
La premiazione si è svolta a corollario delle tre rappresentazioni di Norma di Vincenzo Bellini in calendario al Teatro La Fenice il 13, 16 e 19 maggio, con le quali Mariella Devia darà ufficialmente l’addio alle scene, limitando la sua attività professionale ai recital concertistici e all’insegnamento, con forte dispiacere di tutti gli appassionati: «Un po’ per la stanchezza e soprattutto per il desiderio di passare più tempo a casa».
Il comitato scientifico di «Una vita nella musica» ha inoltre assegnato tre riconoscimenti della categoria giovani al musicologo Paolo De Matteis (26 anni), alla compositrice Francesca Verunelli (39 anni) e al pianista Filippo Gorini (22 anni), che ha eseguito musiche di Beethoven in onore di Mariella Devia.