Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Acqua e parquet, le donne scudetto

Dopo l’Imoco un altro tricolore per la Lantech nella pallanuoto e il Famila nel basket

- di Dimitri Canello

Un primo scudetto con l’Imoco Conegliano nel volley, domenica altri due titoli tricolori. E tutti a tinte rosa, visto che arrivano dallo sport femminile. La Lantech Plebiscito Padova ha conquistat­o lo scudetto nella pallanuoto battendo Catania ai rigori, il Famila Schio ha vinto il nono titolo superando Ragusa nella gara di spareggio della serie finale. Laura Barzon e Chicca Macchi, protagonis­te in vasca e sul parquet, parlano di vita e di sport.

In un giorno di festa per lo sport regionale, vince la pallanuoto, vince il basket. Due facce della stessa medaglia, il Veneto che finisce in vetrina ha anche il volto sorridente di un’autentica fuoriclass­e della disciplina, una per cui vale la pena pagare il prezzo del biglietto di una partita. Una zarina della pallacanes­tro che, anche a 39 anni, sa dispensare sprazzi di classe e di talento allo stato puro. Schio sale in cielo ancora una volta battendo Ragusa in gara cinque, il Famila mette in bacheca il suo nono scudetto e c’è sempre il timbro di Laura Macchi. Che non vuole fermarsi qui e ironizza sulla sua ultima stagione «alla Totti», come l’ha definita qualcuno.

Macchi, lei ha dichiarato alla Gazzetta che non è stata un’annata difficile.

«Ho cambiato ruolo, ho avuto meno minutaggio, ma è stata una nuova sfida in cui mi sono gettata a capofitto».

Finale di stagione “alla Totti”?

«A forza di paragonarm­i a lui, mi stanno gestendo allo stesso modo... (ride ndr). Scherzi e battute a parte, è logico che alla mia età devo centellina­re le forze, credo però di aver dato un contributo importante anche quest’anno. E non voglio fermarmi assolutame­nte qui».

Andrà avanti ancora?

«Ho ancora un anno di contratto, per quanto mi riguarda continuo. Ho sentito però che il presidente Cestaro a SportItali­a ha detto che il prossimo anno potrebbe non fare la squadra. Ora pensiamo a festeggiar­e, quando sarà il momento ci parlerò e insieme vedremo cosa fare. Penso che questa vittoria abbia chiuso un ciclo: molte giocatrici hanno già annunciato l’addio e altre potrebbero farlo».

Cestaro altre volte in passato aveva paventato l’idea di mollare...

«E’ vero. Stiamo a vedere cosa farà».

Come si vede dopo che chiuderà la carriera?

«Mi crede se le dico che non ci ho ancora pensato?». Diciamo di no.

«Ecco, non credo che diventerò allenatric­e, su questo la penso come Totti e Baggio. Non mi vedo proprio e non penso di averne le qualità. Magari, invece, con un ruolo dirigenzia­le o di raccordo potrebbe essere. Il presidente Fip Gianni Petrucci chiede spesso quando mi scade il contratto...».

Le piace ancora il basket? «Certo. Mi diverto ancora. Ho 39 anni e sono conscia che l’età avanza, ma, fino a quando non capiro che proprio non ne ho più, ci sarò».

Andiamo lontani dalla realtà se diciamo che il peggior avversario di Schio è stata Schio stessa?

«Sicurament­e dopo tanti anni, anche se ci sono valori tecnici indiscutib­ili, non è facile ripetersi. Ragusa, poi, è stata una rivale che ci ha fatto soffrire tantissimo. Non a caso siamo arrivate a gara cinque, ma quando siamo con le spalle al muro di solito tiriamo fuori il meglio».

600 presenze in serie A e oltre ottomila punti messi a segno. Dove vuole arrivare?

«A Schio sto bene, sono cambiate tante cose di anno in anno e l’estate prossima penso sarà una sorta di anno zero per tutti. Gli altri anni la rosa era sempre stata corretta con piccoli aggiustame­nti, stavolta sarà diverso. È finita un’epoca, ma io ci sarò ancora. E ricomincer­emo».

 ?? (foto Lbf/Castoria) ?? Al PalaRomare Il Famila sul podio con staff e dirigenti festeggia il nono titolo tricolore conquistat­o contro Ragusa
(foto Lbf/Castoria) Al PalaRomare Il Famila sul podio con staff e dirigenti festeggia il nono titolo tricolore conquistat­o contro Ragusa

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