Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Veronese s’è candidato sindaco con lista autonoma E Fratelli d’Italia lo espelle dal partito: «Traditore»
Destra spaccata ad Adria in vista delle elezioni comunali del 10 giugno. A liste e candidati presentati ufficialmente sabato, Fratelli d’Italia ha espulso ieri dal partito Piermarino Veronese, considerato «traditore» per essersi candidato sindaco con la lista «Adria Domani» in concorrenza con l’ormai ex collega, anch’essa in lizza per la fascia di primo cittadino, Giorgia Furlanetto.
«Un atto dovuto — commenta il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Daniele Ceccarello — Veronese sapeva che la presentazione della sua lista avrebbe condotto all’allontanamento immediato dal partito. Tutti quanti abbiamo potuto leggere le ridicole e assurde dichiarazioni dove ha candidamente ammesso che la sua candidatura alle elezioni adriesi è dettata dal fatto che il partito non lo ha reso partecipe alle scelte dei candidati in vista del voto». Ceccarello definisce quella di Veronese una «battaglia assurda».
Dura la replica di Veronese, il candidato-pensionato che risiede a Papozze. «Mi auguro che nel dopo voto — replica- Ceccarello — venga fatto politicamente fuori dai vertici del partito. È lui il colpevole della spaccatura del partito. Ha fatto quello che ha voluto, in primis a suo tempo scegliendo la Furlanetto come assessore, quando il partito aveva indicato nomi diversi».
Poi Veronese affonda: «Ceccarello è il frigido lustrascarpe di Sergio Berlato che ha portato alla distruzione del partito».
Intanto Giorgia Furlanetto ha lanciato ieri la sua campagna elettorale da candidata ufficiale di Fratelli d’Italia alla luce della trasparenza facendo del caso «Coimpo», l’azienda sotto processo per il traffico illecito di rifiuti tossici e la morte di 4 lavoratori, il suo cavallo di battaglia.
(Na. Cel.)
Divisione Furlanetto (Fd’I doc), lancia la campagna «Trasparenza sul caso Coimpo»