Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sicurezza, Camusso attacca Confindustria: stiamo investendo in formazione
Susanna Camusso interviene sui fatti delle Acciaierie Venete e accusa: «Oltre ai controlli servono sanzioni e una rigida applicazione della legge». Intanto, per venerdì sono state indette due ore di sciopero dei metalmeccanici veneti e indetto un presidio in Regione. Gabriella Chiellino di Confindustria (in foto) spiega: «Investiamo da anni in formazione ma si deve continuare».
Avevano ventilato l’ipotesi di un fermo generale, e ora l’hanno programmato: venerdì mattina per due ore i metalmeccanici dell’intera regione si fermeranno per protestare contro la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro dopo l’incidente alle Acciaierie Venete, ma anche dopo le morti, lunedì, di un lavoratore di una ditta di Treviso in un cantiere navale a La Spezia e di un addetto della nettezza urbana nel Padovano. «Una interminabile catena di morti sul lavoro che in questi mesi ha funestato il Veneto – spiegano i sindacati – e che occorre fermare al più presto». E così, dalle 8,30, Fim, Fiom e Uilm del Veneto si ritroveranno venerdì mattina a Palazzo Balbi, a Venezia, per un presidio in vista dell’incontro previsto il 22 maggio con l’assessorato al Lavoro e alla Sanità del Veneto e con lo Spisal regionale. Il giorno prima, però, il governatore Luca Zaia ha convocato una riunione operativa con le Usl, gli Spisal, i datori di lavoro e i sindacati, l’Inail e l’Inps. «Per quel giorno – ha anticipato Zaia - ho chiesto al nostro servizio statistico di elaborare i dati sugli incidenti. Non voglio però che il Veneto venga descritto come il Far West della sicurezza sul lavoro. Molto è stato fatto e la maggior parte delle aziende sono all’avanguardia. In questi primi mesi i numeri sono da bollettino di guerra, ma potrebbe trattarsi anche di una questione statistica». E mentre il Pd chiede di convocare con urgenza la V commissione per discutere della situazione degli Spisal, la notizia degli stati generali è stata bene accolta dalla segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ieri a Castelnuovo sul Garda, nel Veronese, e dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso, anche lei in Veneto. «La prima richiesta che farei al tavolo convocato da Zaia – ha commentato quest’ultima al termine di un incontro con i delegati della Confederazione del lavoro a Mestre - è di tornare a parlare di prevenzione nei luoghi di lavoro. Ciò vuol dire controlli e sanzioni e rigore nell’applicazione della legge». Prima di arrivare a Mestre, però, la segretaria Cgil ha parlato a lungo a Padova con i delegati delle Acciaierie Venete. «Mi è stata raccontata la dinamica dell’incidente – ha commentato -. È improprio dire che ci sono stati controlli e sicurezza, visto quanto è accaduto». Un’affermazione su cui si trova d’accordo anche Francesco Semino, responsabile delle relazioni esterne di Acciaierie Venete. «Quanto detto dalla Camusso è condivisibile da chiunque prenda sul serio il tema della sicurezza. Noi facciamo molto, i macchinari sono controllati, ma tutto questo non basta. Intanto, però, non possiamo che rinnovare l’offerta di aiuto alle famiglie degli operai feriti, anche per le loro esigenze più banali». Un’idea, quella di sostenere i colleghi in difficoltà, condivisa dagli stessi operai. «Abbiamo discusso della creazione di un fondo, finanziato da noi colleghi, per gli operai feriti dalla caduta della siviera – precisa Stefano Lazzarini, della Fiom Cgil e rappresentante sindacale interno ad Acciaierie - Il fondo però non sarebbe limitato a questo singolo episodio, ma allargato al futuro: una cassa alla quale attingere per sostenere casi drammatici come questo di domenica».
Gabriella Chiellino, delegata di Confindustria Veneto alla sicurezza, spiega: «Vent’anni fa a un industriale le norme sulla sicurezza sembravano solo le ennesime scartoffie. Oggi, invece, un’azienda su tre, fra le medie e le grandi, è dotata di un organismo di vigilanza interno. Cresce la cultura della sicurezza». Ed è vero che i corsi sulla sicurezza e i progetti con l’Inail si sono moltiplicati. «Di strada se n’è fatta, - conclude Chiellino poi, è vero, con la ripresa forse i tempi si stringono ma sono proprio questi i momenti in cui non abbassare la guardia, per evitare tragedie che colpiscono l’imprenditore quanto i suoi dipendenti, tanto più che in Veneto, spesso, le ditte sono davvero delle famiglie allargate».
” Camusso (Cgil) La prima richiesta a Zaia è di tornare a parlare di prevenzione nei luoghi di lavoro. Cioè controlli e sanzioni e rigore nell’applicazione della legge
” Chiellino (Confindustria Veneto) E’ vero, con la ripresa forse i tempi di produzione si stringono ma sono questi i momenti in cui non si può abbassare la guardia, anche sulla formazione