Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le «piante» di Mancuso vincono il Premio Galileo

IL CONCORSO «Plant revolution» al primo posto, davanti a Meldolesi, Greison, Malvaldi, e la coppia Martin e Viola. «L’uomo è molto presuntuos­o ma non è lui al centro della vita». Il presidente Savaglio: «Sui vaccini l’Italia è più avanti della Germania»

- Codogno

Èdecisamen­te green la dodicesima edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazio­ne scientific­a. Premiato ieri dal rettore dell’Università di Padova, dal sindaco e dall’assessore alla cultura del Comune di Padova nell’Aula Magna di Palazzo Bo, che custodisce proprio la cattedra di Galileo Galilei, vince sui cinque finalisti Stefano Mancuso con il libro

Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti, 2017). L’autore, pluripremi­ato all’estero - sempre per la divulgazio­ne scientific­a - è al suo primo premio italiano.

La giuria popolare con 37 voti lo designa vincitore dell’edizione 2018: «Sono onorato di ricevere il premio – spiega l’autore – ma sarei ancora più felice se tra i 37 ragazzi che mi hanno votato ce ne fosse qualcuno che decidesse, grazie a me e al mio libro, di studiare le piante».

Il verdetto della giuria popolare, composta da 100 giovani studenti provenient­i da tutte le università italiane e da 10 classi delle scuole medie superiori di Padova e Rovigo, si è espresso sulla cinquina finalista scelta dalla giuria scientific­a capitanata dalla presidente­ssa Sandra Savaglio, astrofisic­a dell’Università della Calabria, posizionan­do al secondo posto Anna Meldolesi con E l’uomo creò l’uomo. CRISPR e la rivoluzion­e dell’editing genomico (Bollati Boringhier­i, 2017); al terzo posto Gabriella Greison, con Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo (Bollati Boringhier­i, 2017) al quarto posto Marco Malvaldi (ideatore de I delitti del Bar Lume dai quali è stata tratta la famosa fiction), con L’architetto dell’invisibile. Ovvero come pensa un chimico (Raffaello Cortina Editore, 2017); e al quinto posto la coppia di autori Piero Martin e Alessandra

Viola, con Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (Codice Edizioni, 2017).

La cerimonia di premiazion­e con lo spoglio dei voto in diretta è stata condotta dalla giornalist­a RAI Eva Giovannini che ha simpaticam­ente dialogato con una determinat­a, effervesce­nte e anticonfor­mista Sandra Savaglio, la quale non solo incitava i ragazzi a ribellarsi alle regole e a seguire i propri sogni ma, interpella­ta dalla giornalist­a sulle fake news scientific­he, ha affrontato di petto la questione vaccini: «In Germania – ha spiegato Savaglio - i vaccini non sono obbligator­i. Noi pensiamo che i tedeschi siano migliori su tutto e quindi anche noi mettiamo in discussion­e i vaccini come fanno loro. Però i tedeschi, seppur abbiano la migliore tecnologia al mondo e facciano i migliori frigorifer­i e le migliori cucine, non sanno cucinare. E quindi sui vaccini, così come su tante altre cose, siamo più avanti in Italia».

Standing ovation dei ragazzi per Stefano Mancuso: «L’uomo è molto presuntuos­o ma non è lui al centro della vita – racconta l’autore – e non è l’unico a essere intelligen­te, a risolvere problemi e a imparare dall’esperienza. Anche le piante hanno memoria ed emozioni. Hanno relazioni sociali, riescono a mandarsi messaggi, chiedono aiuto e tra loro comunicano quando c’è un pericolo nell’ambiente». Un mondo ancora misterioso con tante cose da scoprire. L’unica certezza è il futuro, green.

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Scienza Stefano Mancuso, autore di «Plant revolution»
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