Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Carlotto: «Ecco perché anch’io dico che Italia è smemorata» I
nserendosi nel vivo delle polemiche sollevate dall’incarico che ho ricevuto dalla Rai — introdurre alcune puntate di Real Criminal Minds in onda su Rai 4 — Gabriella Imperatori ha sottolineato come l’Italia non dovrebbe essere un Paese privo di memoria. Sono assolutamente d’accordo con lei, e devo dire che, dal punto di vista giornalistico, mi è capitato di rado di assistere a una crisi di smemoratezza collettiva di questa portata. Nessuno ricorda che collaboro, saltuariamente, con la Rai (radio e televisione) almeno dal 2003, e mi sono sempre occupato di crimine, come nessuno ricorda che il film Il fuggiasco è stato prodotto da Rai Cinema. Potrei continuare a lungo ricordando il premio cultura della Presidenza del Consiglio che mi è stato attribuito durante un governo Berlusconi, e le tante relazioni tra il sottoscritto e numerose amministrazioni pubbliche e statali, in Italia e all’estero. Mi sembra giusto invece sottolineare che in nessuna occasione si sono levate voci di protesta e di sdegno. Eppure ogni singolo evento nel quale sono stato coinvolto era stato ben pubblicizzato sulle stesse testate che oggi gridano allo scandalo. La smemoratezza colpisce anche la ricostruzione del caso giudiziario. Quando ci si trova davanti a un processo che ha battuto ogni record, che è stato addirittura oggetto di giudizio dalla Corte Costituzionale e viene studiato in diverse facoltà come «caso unico e irripetibile», la cautela dovrebbe essere d’obbligo. Massimo Carlotto, scrittore padovano, conduce un programma Rai. Ieri, sul nostro giornale l’editoriale di Gabriella Imperatori: «Rai smemorata — ha scritto — Carlotto è stato condannato (e poi graziato, ndr) per il delitto di Margherita Magello nel 1976».