Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedale, i privati frenano sui terreni: dateci certezze
Parlare di stop sarebbe esagerato. Di certo però siamo di fronte a un rallentamento dell’iter riguardante il cosiddetto doppio polo medico sanitario. Cioè il progetto che prevede, da una parte, il potenziamento del «vecchio» ospedale di via Giustiniani e, dall’altra, la realizzazione di un nuovo policlinico universitario a Padova Est. Il percorso tracciato cinque mesi fa dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco Sergio Giordani, messo nero su bianco il 21 dicembre 2017 e ratificato dal consiglio comunale il 9 aprile scorso, è appunto incappato in un’improvvisa frenata. Per sbloccare l’intera operazione, soprattutto in merito al nodo di Padova Est, c’è bisogno che Palazzo Moroni entri in possesso della fetta di terreno di San Lazzaro, alle spalle del Net Center, che è ancora di proprietà privata. Ma la cosa, a oggi, non è ancora avvenuta. E il motivo è presto spiegato. I rappresentanti di quell’area, ovvero gli avvocati di Mps e Unicredit nonché il commissario liquidatore Simone Salata e il commercialista Federico Roberto per conto del Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest, ritengono che quella siglata alla vigilia di Natale da Zaia e Giordani sia soltanto un’intesa politica e non un vero e proprio accordo di programma, a tal punto che mancano le firme dell’Azienda Ospedaliera, dello Iov e del Bo. In pratica, in assenza di un patto sottoscritto da tutti gli enti pubblici interessati, i privati non intendono cedere gratis i 130 mila metri quadri promessi che, a sua volta gratuitamente, il Comune si è impegnato a mettere a disposizione per costruire il nuovo policlinico. E questo perché, sostengono i privati, senza la reale garanzia che in quella zona sorgerà il nuovo polo della salute, l’investimento nei restanti 120 mila metri quadri di loro proprietà (dov’è prevista una potenzialità edificatoria di quasi 190mila metri cubi con destinazione mista) non avrebbe più senso. Inoltre, nei giorni scorsi, gli stessi legali di Palazzo Moroni hanno fatto presente al sindaco che, senza un accordo di programma a tutto tondo, sarebbe difficile dimostrare la pubblica utilità della cessione all’Azienda Ospedaliera (stazione appaltante dell’opera) dei terreni ricevuti dai privati.