Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cantiere abusivo, ora Sguotti nomina un perito per sbloccarlo
Impianto elettrico da mettere a norma. Si spera nell’ok dell’Ispettorato
Il cantiere del ristorante «Civico 233» del consigliere comunale forzista Giacomo Sguotti è ancora sospeso dopo che sono stati scoperti lavoratori in nero ed alcune inadempienze sul piano della sicurezza, ma procedono le operazioni di sistemazione burocratica.
Attualmente va integrato il piano di sicurezza e coordinamento, assente all’epoca del controllo di otto giorni fa dei carabinieri dell’Ispettorato. Inoltre deve essere messo a norma l’impianto elettrico del cantiere, da qualche giorno delimitato con transenne. La Srl del consigliere comunale azzurro ha nel frattempo nominato un responsabile per la sicurezza che provvederà a questo tipo di adempimenti.
Una volta eseguiti, toccherà all’Ispettorato del lavoro verificare se le prescrizioni sono state ottemperate. Un passaggio fondamentale, perché a quel punto potrà essere concesso il via libera alla ripresa dei lavori. Sempre in quella fase verranno definite le – eventuali - sanzioni penali del caso, che in materia di sicurezza vengono definite tenendo conto se sono state eliminate - o meno - le situazioni di potenziale pericolo per i lavoratori.
Lo scorso 11 maggio i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro hanno scoperto tre giovani nigeriani richiedenti asilo, due dei quali ospitati in un centro profughi della zona, intenti a dar vita ad opere di demolizione con dei trapani dentro il ristorante di recente acquistato da Sguotti.
All’esito del controllo, i tre stranieri sono risultati impiegati in nero ed il cantiere sospeso per violazioni delle norme sulla sicurezza. Al momento dell’accesso dei carabinieri i tre giovani erano impegnati nelle opere di demolizioni in un cantiere fuori norma e senza regolare contratto di lavoro.
Una vicenda per la quale ora Sguotti, come titolare della società che ha acquisito il locale, rischia una multa fino a 9.000 euro. Una sanzione amministrativa dovuta all’utilizzo dei tre nigeriani richiedenti asilo senza copertura assicurativa e contributiva. Durante il controllo è emerso anche che il cantiere era sprovvisto del cosiddetto «piano di sicurezza e coordinamento». Ovvero il documento che il coordinatore per la progettazione o esecuzione dell’opera, su incarico del committente, deve redigere prima che vengano iniziate le attività lavorative in un cantiere edile. Questa mancanza ha indotto l’Ispettorato del lavoro a sospendere il cantiere.
A dare origine alla verifica è stata una segnalazione anonima all’Ispettorato del lavoro sulla presenza di rumori provenienti dall’interno del locale in assenza di cartelli che indicassero la presenza di un cantiere. Secondo le intenzioni di Sguotti il locale, in piena isola pedonale nel Corso del Popolo, dovrebbe aprire il prossimo mese e diventare un punto di riferimento della «movida» cittadina.