Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Questura in via Anelli, c’è l’accordo
In cambio il Comune riceverà l’ex Prandina. Giordani: «Il sogno è un parcheggio»
Dopo mesi di trattative, ieri è arrivato l’annuncio tanto atteso. Comune, Demanio e ministero dell’Interno hanno raggiunto l’intesa sul destino di via Anelli e di corso Milano in tre mosse: il Comune comprerà gli appartamenti del complesso Serenissima e li abbatterà, consentendo al ministero di realizzare la nuova questura proprio in via Anelli in cambio dell’ex Prandina dal Demanio. E intanto l’ufficio immigrazione si sposta alla Stanga.
Uno scacco matto: così, tra pacche sulle spalle e soddisfazione malcelata, è stato descritto l’accordo che, dopo anni di polemiche, promette almeno sulla carta di ridisegnare il volto di due aree della città sulle quali si sono concentrate campagne elettorali e programmi politici, via Anelli e l’ex caserma Prandina. Perché il protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno e l’agenzia del Demanio, presentato ieri dal sindaco Sergio Giordani, dal suo vice Arturo Lorenzoni e da tutta la giunta, permetterà da una parte di porre fine al degrado che regna nell’area di via Anelli, trasformatasi da ex Bronx di Padova in terra di nessuno, e dall’altra permetterà a Palazzo Moroni di mettere le mani sulla caserma di riviera San Benedetto, come tante volte è stato annunciato negli ultimi anni. «Martedì abbiamo portato l’accordo in giunta – annuncia Giordani –. Domani (oggi per chi legge, ndr) passa in Commissione e lunedì approda in Consiglio Comunale per il via libera ».
Ma in cosa consiste questo accordo? «E’ una permuta tra Comune, Demanio e ministero – continua il sindaco – in cui Palazzo Moroni si impegna ad acquistare i 140 appartamenti del complesso Serenissima ancora di proprietà dei privati, per un prezzo fissato dal Demanio intorno ai 35mila euro, utilizzando i 5 milioni già messi a bilancio ad aprile. Una volta diventato proprietario, il Comune abbatterà l’area da 12.700 metri quadrati e la bonificherà, per poi cederla al ministero che qui costruirà, nel giro di sette anni, la nuova questura. In cambio, avremo i 38mila metri quadri della Prandina».
L’acquisizione degli appartamenti dovrebbe essere conclusa nel giro di pochi mesi, ma se i proprietari dovessero rifiutarsi, il Comune può ricorrere all’esproprio. «Possiamo far valere la ragione dell’interesse pubblico – spiega l’assessore all’Edilizia Andrea Micalizzi -. A quel punto i proprietari non potranno più rifiutarsi». E se l’intervento cambierà volto all’area della Stanga, anche l’acquisizione della Prandina promette di dare nuova vita all’area di corso Milano. «Faremo un concorso di idee - promette Giordani – per coinvolgere residenti e commercianti. Potrebbe esserci un ampliamento al parco delle Mura, ma io ho un sogno condiviso da Lorenzoni: costruire un parcheggio da almeno 500 posti, per liberare piazza Insurrezione dalle auto e rivitalizzare i negozi di corso Milano».
Ma non è tutto, perché nel protocollo d’intesa il Comune si è anche impegnato ad affittare un’area di mille metri quadrati, di proprietà di Mps, nella cittadella della Stanga e qui troverà posto l’ufficio immigrazione. «Verrà messo in un luogo già presidiato dalla polizia – conclude Micalizzi -. Una soluzione temporanea, in attesa che sia pronta la caserma di via Anelli».