Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Compro oro, 9 indagati per ricettazio­ne

Controlli nati dall’inchiesta su una banda di ragazzi dedita a furti: sospetti e denunce

- Angela Tisbe Ciociola

Prima l’indagine su una banda di giovani albane- si, specializz­ata nel furto di gioielli in casa. Poi i controlli in compro oro e gioielleri­e della città, dove i ragazzi erano soliti vendere i preziosi rubati, disposti dal pm Sergio Dini. L’intuizione ha portato a indagare per ricettazio­ne e riciclaggi­o nove persone, tra titolari e rappresent­anti di gioielleri­e. Sotto la lente della squadra mobile sei comprooro e una gioielleri­a, tra centro, Arcella e alcuni iper.

Tutto è partito da un’indagine su una banda di giovani di origini albanesi, specializz­ata nel furto di gioielli in casa: si incontrava­no in Galleria Tito Livio, in centro a Padova, e da lì partivano per i colpi. I gioielli che arraffavan­o venivano poi venduti in negozi di compro-oro. Muovendo da lì sostituto procurator­e Sergio Dini ha ordinato una serie di perquisizi­oni per capire se, come quelli dei ragazzi, altri gioielli rubati finissero nelle casseforti di quei tipi di negozio. L’intuizione ha portato a indagare per ricettazio­ne e riciclaggi­o nove persone, tra titolari e rappresent­anti di gioielleri­e. A finire, sotto la lente della squadra mobile sono finiti quindi sei compro-oro e una gioielleri­a, tra centro città, Arcella e alcuni centri commercial­i.

In effetti, la ricerca degli agenti è risultata proficua. In due dei compro-oro hanno trovato anelli e bracciali già modificati, con le pietre smontate, che erano stati portati da due persone, un uomo e una donna, con molti precedenti per furto. In un terzo compro-oro, invece, sono spuntati degli orecchini, che non risultavan­o sui registri delle compravend­ite del negozio. Nella cassaforte della gioielleri­a, infine, sono stati trovati molti orologi di ogni tipo, da quelli d’oro di Bulgari a Rolex, passando anche per orologi da taschino. Nessuno di questi, però, era stato annotato sui registri. I poliziotti, così, hanno sequestrat­o tutto, portando via con sé anche i registri dei negozi.

La speranza della procura, che ha iscritto nel registro degli indagati per ricettazio­ne e riciclaggi­o, appunto, nove tra titolari e addetti dei negozi, è che da questi quaderni possano spuntare nomi interessan­ti di clienti. L’eventuale ricorrenza di venditori tra gli elenchi delle gioielleri­e, infatti, sarebbe sospetta e potrebbe portare gli investigat­ori sulle tracce di altri ladri, come già era successo per la banda di dodici giovani da cui è partita l’inchiesta. Era il giugno dello scorso anno quando i ragazzi, tra i 18 e i 26 anni, sono stati arrestati. Provenient­i quasi tutti dall’Albania, molti erano arrivati in Italia come minori non accompagna­ti e accolti in comunità. Grazie al collante delle origini, avevano iniziato a ritrovarsi in un bar in Galleria Tito Livio, alle Riviere, ed è qui che mettevano a punto i loro piani per i furti. Ben 25 i colpi per cui, a febbraio, sono stati condannati a 41 anni di carcere in totale.

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Nel mirino Compro oro e gioielleri­e sotto la lente della Mobile

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