Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prandina, il parcheggio divide la maggioranza
Coalizione Civica: «Area importante anche per altri usi, se ne discuta». Giordani: «Decidiamo con referendum»
«Abbiamo la fortuna di avere una Ferrari e sarebbe un vero peccato adoperarla soltanto per andare a farci la spesa al supermercato dietro casa». Le undici sono passate da una manciata di minuti quando ieri mattina, nella Sala Gruppi di Palazzo Moroni, con un paragone tanto ardito quanto efficace, il portavoce del comitato politico di Coalizione Civica, Davide Sabbadin, detta la linea del movimento arancione sull’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano. «Si tratta di un’area talmente grande e che si presta a una molteplicità di funzioni – scandisce Sabbadin con a fianco, tra gli altri, uno dei 5 consiglieri comunali di Coalizione Civica, Roberto Marinello – che sarebbe un errore utilizzarla soltanto per farci un parcheggio».
Insomma, come più di qualcuno immaginava, la forza politica che fa capo al vicesindaco (con deleghe tutt’altro che marginali come l’Urbanistica e la Mobilità) Arturo Lorenzoni, manifesta una posizione piuttosto diversa rispetto al progetto avviato dalla maggioranza. Ovvero quello che, sulla base di un protocollo d’intesa siglato tra Comune, ministero dell’Interno e Agenzia del Demanio e approvato tre giorni fa dal parlamentino di Palazzo Moroni (anche grazie al voto favorevole dello stesso movimento arancione), prevede lo spostamento della questura nell’ex Bronx di via Anelli e appunto la realizzazione di un parcheggio all’interno della Prandina («Con almeno 600 posti auto», hanno garantito lunedì scorso gli assessori democratici al Commercio e ai Lavori Pubblici, Antonio Bressa e Andrea Micalizzi, durante un sopralluogo con i vertici delle categorie economiche al quale, forse non a caso, non era presente il vicesindaco Lorenzoni).
«Non esistono soltanto gli interessi dei commercianti – sottolinea Sabbadin – Ci sono pure quelli delle associazioni culturali e di quelle impegnate nel sociale e nella tutela dell’ambiente. E poi vanno tenute in considerazione anche quelle persone che magari vorrebbero trasformare quell’area, nel cuore del centro storico e a due passi dalle mura, in un grande parco urbano». E se il concetto non fosse abbastanza chiaro, ecco le parole del consigliere Marinello: «Io l’altra sera (lunedì, ndr) non ho votato sì per costruire un parcheggio da mille posti auto alla Prandina, ma per far sì che un pezzo così prezioso di città tornasse a disposizione dei padovani per essere rigenerato». E se i posti auto fossero 600? «Parlare di numeri, in questa fase, non ha senso – risponde Sabbadin – Prima va fatta un’analisi delle necessità dell’intero comparto, includendo pure corso Milano e piazza Insurrezione. Inoltre, non va dimenticato che in futuro, proprio di fronte alla Prandina, è previsto il passaggio della terza linea del tram ChiesanuovaPonte di Brenta. E noi – ricorda il portavoce del comitato politico di Coalizione Civica – preferiamo la mobilità pubblica e sostenibile a quella privata e inquinante».
Una presa di posizione, quella dei lorenzoniani, che nel pomeriggio costringe il sindaco Sergio Giordani (foto a sinistra) a intervenire: «Nella riqualificazione della Prandina, vanno messe a sistema tante esigenze, anche diverse tra loro. E proprio per questo, data la complessità della cosa, io e il resto della giunta abbiamo intenzione non solo di bandire un concorso di idee – assicura il primo cittadino – ma pure di avvalerci, se necessario, di un metodo di consultazione popolare per ascoltare le priorità dei padovani». E’ quindi in arrivo un referendum per stabilire il futuro dell’ex caserma? Presto sapremo.