Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bomba d’acqua, l’Alta chiederà lo stato di calamità
Sono terminati solo ieri pomeriggio gli interventi per la bomba d’acqua che ha colpito martedì le aree a nord di Padova. La situazione più grave nel Comune di Limena, dove l’intera zona industriale si è trasformata in un grande fiume e decine tra case e aziende sono finite sott’acqua. In questi giorni verrà fatta la stima definitiva dei danni, che si attesterebbero in qualche centinaio di migliaia di euro.
«Attiveremo la richiesta per lo stato di calamità naturale a tutela delle fabbriche, degli agricoltori e dei privati», spiega
il sindaco di Limena, Giuseppe Costa, che già stamani si incontrerà con i primi cittadini di Piazzola, Villafranca, Cadoneghe, Campo San Martino, Vigodarzere e con l’assessore alle manutenzioni del Comune di Padova, Andrea Micalizzi. I pluviometri hanno indicato in 70 i millimetri di acqua caduti in 20 minuti e in circa 200 quelli portati al suolo in un’ora.
Due le opere urgenti secondo Costa che dovranno aiutare i fiumi Brentella e il Brenta nel caso di violenti acquazzoni: «Un simile temporale non si ricorda da queste parti. Urgono nuove opere per scongiurare il ripetersi di queste situazioni». Sono stati circa trenta gli interventi dei vigili del fuoco, insieme alla protezione civile nella fase immediatamente successiva all’emergenza.