Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I vigili in pattuglia con la body-cam
A Padova, la polizia locale si dota di microtelecamere per le zone «calde»
Fatte le debite proporzioni, i vigili di Padova come gli agenti di Scotland Yard. O almeno così dicono in Comune adesso che inizierà (a partire da lunedì) una sperimentazione estiva delle bodycam integrate nelle divise. Le microtelecamere, già in uso in altri grandi città italiane ed estere, permetteranno agli agenti della Locale di riprendere le situazioni di difficoltà per ridurre i rischi per loro stessi e per i cittadini. Le riprese varranno in tribunale.
I vigili urbani di Padova, fatte ovviamente le debite proporzioni, come gli agenti di Scotland Yard. Per tutta l’estate infatti cento uomini del Corpo di via Gozzi, proprio come fanno da tempo ben 22mila poliziotti londinesi, presidieranno le zone più calde della città, a partire dalla Stazione, dall’Arcella e dalla Guizza, con addosso una bodycam. Ovvero una microtelecamera, fissata al centro della divisa, che potrà essere azionata manualmente in caso di pericolo. Cioè ad esempio qualora, durante un’attività di controllo documenti, la persona fermata opponesse resistenza, magari reagendo in maniera violenta o comunque non obbedendo agli ordini ricevuti.
In quel frangente, informando della cosa il diretto interessato, il vigile potrà appunto accendere la bodycam (la quale, funzionando in modalità buffering, comincerà la registrazione dai trenta secondi precedenti) e riprendere, sia in video che in audio, quanto sta succedendo. E le immagini acquisite, se nel frattempo si fosse materializzata un’ipotesi di reato, potranno essere adoperate come prova legale di fronte all’autorità giudiziaria.
«La bodycam rappresenta un ottimo strumento di deterrenza – ha spiegato ieri mattina, durante la presentazione dell’iniziativa a Palazzo Moroni, il comandante della Polizia Municipale Lorenzo Fontolan – Sapendo di essere ripresa, infatti, la persona fermata dagli agenti cambia immediatamente atteggiamento e diventa subito più collaborativa. Inoltre, questa microtelecamera, proprio perché viene tutto registrato, aumenta la sicurezza non solo dei nostri uomini ma pure della controparte, evitando così degenerazioni o comunque episodi spiacevoli». A partire da dopodomani, lunedì, i cento vigili padovani indosseranno la bodycam per un periodo di prova gratuita di tre mesi. E al termine della sperimentazione estiva, che durerà quindi fino ai primi di settembre, il Comune deciderà se acquistare o meno le microtelecamere messe a disposizione dalla multinazionale statunitense Axon. La stessa, per intenderci, che produce e commercializza la pistola elettrica Taser e il cui referente italiano è proprio un padovano, Loris Angeloni, originario di Abano. «Come già ha spiegato il comandante Fontolan – ha aggiunto ieri il sindaco Sergio Giordani – la bodycam costituisce un validissimo mezzo di deterrenza, che consentirà ai nostri agenti di lavorare in assoluta sicurezza e a tutti i cittadini di sentirsi altrettanto sicuri quando vengono fermati dai vigili».
Per la cronaca, va detto che le bodycam sono già utilizzate in diversi Comuni, tra cui Milano e Genova e, in Veneto, San Giovanni Lupatoto (Verona), Treviso e pure Abano. Dal punto di vista tecnico, la bodycam ha un’autonomia di 12 ore e una capacità di registrazione di 70 ore.
«Ehi, niente scherzi – ha sorriso ieri Giordani – Qualora decidessimo di comprarle, faremo un’apposita gara pubblica».