Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fraccaro: «Cittadini protagonis­ti con i referendum propositiv­i»

Il pentastell­ato spiega il suo dicastero «alla democrazia diretta»

- Marika Damaggio

Occhi e telecamere sono fissi sull’ingresso del Quirinale. Mogli e mariti, figliolett­i con peluche, genitori arrivano alla spicciolat­a. I ministri sfilano rapidament­e, tra sorrisi mai visti negli ultimi ottanta giorni e passi lunghi. Luigi Di Maio anticipa il giuramento con un selfie di gruppo: il capo-politico del Movimento cinque stelle è circondato dai «suoi» otto ministri. «Guardate che spettacolo — scrive su Facebook — Siamo tantissimi e siamo pronti a far partire il governo del cambiament­o». Poi varcano l’ingresso tutti insieme, compatti. E pronti a recitare la formula di rito davanti a Sergio Mattarella.

Inizia più o meno così il pomeriggio solenne del nuovo esecutivo gialloverd­e (l’espediente cromatico è rivolto all’intesa Lega-Movimento). In prima fila, seduto tra i ministri del governo di Giuseppe Conte c’è anche Riccardo Fraccaro. Sorride. Siede alla destra di Luigi Di Maio, arrivato ieri a Palazzo Chigi come vice di Conte nonché inquilino del cosiddetto «Supermise», il dicastero del Lavoro e dello Sviluppo economico. Fraccaro giura dopo di lui: cravatta viola, un pizzico d’emozione nel recitare la formula davanti al Capo dello Stato.

In attesa della fiducia, in agenda martedì, Fraccaro ieri ha consumato il primo giorno da ministro. Nato a Montebellu­na ma ormai trentino d’adozione (e d’elezione), l’esponente del Movimento avrà delega (senza portafogli­o) ai rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Una competenza, quest’ultima, che in un Paese che non la prevede potrebbe quasi disorienta­re. Ma è lo stesso Fraccaro a spiegare

” Vogliamo vincolare deputati e senatori alla volontà espressa dal popolo

ampiamente sfide e obiettivi che lo attendono. «L’incarico di ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta è un immenso onore — premette — Lavorerò con dedizione e responsabi­lità per valorizzar­e la centralità delle Camere e la partecipaz­ione attiva dei cittadini». Quanto alla sua delega, «la Costituzio­ne — dice — prevede due forme di esercizio della sovranità popolare, correlate e complement­ari: la democrazia rappresent­ativa e la democrazia diretta. Il Parla-

mento può e deve adempiere al proprio ruolo nell’ottica di una funzionali­tà rinnovata all’interno del quadro istituzion­ale, legiferand­o con cura e attenzione alle istanze del Paese reale. Sarà prioritari­o introdurre nuovi strumenti di democrazia diretta, a partire dal referendum propositiv­o che consente ai cittadini di partecipar­e al potere legislativ­o vincolando i propri rappresent­anti al pieno rispetto della volontà popolare».

Già s’intravede, quindi, l’orizzonte entro cui Fraccaro vorrà muoversi. «La democrazia diretta è nel Dna del M5S e sarà al centro della nostra azione di governo — chiarisce parlando al plurale — Ha inizio una nuova stagione politica, mi impegno a esercitare le mie funzioni al servizio esclusivo del Paese. Il governo del cambiament­o è realtà».

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