Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Festa della Repubblica e lite sul tram ancora scontro tra Giordani e Bitonci
Il deputato leghista in pole per l’incarico di sottosegretario: punto ai bus elettrici
Un pubblico faccia a PADOVA faccia di una decina di minuti, dai toni cordiali ma al tempo stesso decisi, sotto il sole estivo delle 11 di mattina.
È quello andato in scena ieri in piazza dei Signori, al termine della consueta cerimonia istituzionale per la Festa della Repubblica, tra il sindaco Sergio Giordani e il suo predecessore Massimo Bitonci, deputato della Lega in pole position per un ruolo da sottosegretario nel nuovo governo gialloverde. Anzi gialloblu, come preferisce chiamarlo il vicepremier nonché ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Al centro della chiacchierata, mentre dal palco (tra gli altri) scendevano il prefetto Renato Franceschelli, il questore Paolo Fassari, il rettore del Bo Rosario Rizzuto, il presidente della Provincia Enoch Soranzo, il deputato forzista Marco Marin e i senatori Andrea Ostellari (Lega) e Giovanni Endrizzi (M5S), ci sono stati due temi in particolare.
Proprio per ammissione di Giordani e Bitonci, quello della nuova linea di tram dalla Stazione a Voltabarozzo e quello dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano.
” Bitonci Preferisco i bus al tram Non voglio cancellare i fondi ma cercherò di cambiare il progetto
Il primo a soddisfare la curiosità dei cronisti è stato l’onorevole padano: «Tra Cittadella e Padova – ha ricordato Bitonci – ho fatto l’amministratore pubblico per 22 anni. E quindi, qualora fossi chiamato a far parte della squadra di governo come sottosegretario o presidente di commissione, è chiaro che per prima cosa mi occuperei degli interessi del territorio padovano, a partire da quelli della città. Io sarò sempre a disposizione di Giordani, anche da semplice parlamentare, per destinare a Padova quelle risorse economiche che peraltro sono cominciate ad arrivare proprio quando io ero sindaco».
Insomma, parole di leale collaborazione. Però non sulla nuova linea di tram Stazione-Voltabarozzo, già finanziata dall’ex governo Gentiloni con 56 milioni di euro. «Non è mia intenzione cancellare il contributo statale, ci mancherebbe altro – ha premesso Bitonci – Ma sapete bene che io, così come tanti cittadini, preferirei adottare gli autobus elettrici. E dunque, dato che la priorità è quella di riuscire a trasportare il maggior numero di passeggeri, già da og«Tra gi mi adopererò per cambiare la legge nazionale che, al momento, non consente l’utilizzo di veicoli lunghi 24 metri, se non a guida vincolata». In proposito, la replica di Giordani non si è fatta attendere: tre settimane (lunedì 25 giugno, ndr), è prevista la firma della convenzione con il ministero delle Infrastrutture. E quindi mi pare evidente che non sia più possibile tornare indietro. La tratta StazioneVoltabarozzo verrà coperta col tram. Mentre per quella Chiesanuova-Ponte di Brenta – ha aperto il sindaco – potremo eventualmente pensare a soluzioni diverse».
Sul destino della Prandina, poi, la distanza tra i due è rimasta tale: «Niente scuse – ha attaccato Bitonci – In quello spazio i padovani aspettano un migliaio di posti auto». Lapidaria la risposta di Giordani: «Decideremo il da farsi tramite un concorso d’idee, coinvolgendo i cittadini. Detto questo – ha ribadito il numero uno di Palazzo Moroni – prima di parlare della capienza del parcheggio, va fatta un’analisi approfondita di tutte le altre aree di sosta che ci sono nella zona. Ad esempio, a me piacerebbe molto pedonalizzare piazza Insurrezione e riorganizzare corso Milano». Il futuro, insomma, è ancora tutto da scrivere.
Giordani La firma per il tram è prevista tra meno di un mese, è ovvio che il piano resterà così com’è ora