Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Festa della Repubblica e lite sul tram ancora scontro tra Giordani e Bitonci

Il deputato leghista in pole per l’incarico di sottosegre­tario: punto ai bus elettrici

- Davide D’Attino

Un pubblico faccia a PADOVA faccia di una decina di minuti, dai toni cordiali ma al tempo stesso decisi, sotto il sole estivo delle 11 di mattina.

È quello andato in scena ieri in piazza dei Signori, al termine della consueta cerimonia istituzion­ale per la Festa della Repubblica, tra il sindaco Sergio Giordani e il suo predecesso­re Massimo Bitonci, deputato della Lega in pole position per un ruolo da sottosegre­tario nel nuovo governo gialloverd­e. Anzi gialloblu, come preferisce chiamarlo il vicepremie­r nonché ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Al centro della chiacchier­ata, mentre dal palco (tra gli altri) scendevano il prefetto Renato Francesche­lli, il questore Paolo Fassari, il rettore del Bo Rosario Rizzuto, il presidente della Provincia Enoch Soranzo, il deputato forzista Marco Marin e i senatori Andrea Ostellari (Lega) e Giovanni Endrizzi (M5S), ci sono stati due temi in particolar­e.

Proprio per ammissione di Giordani e Bitonci, quello della nuova linea di tram dalla Stazione a Voltabaroz­zo e quello dell’ex caserma Prandina tra via Orsini e corso Milano.

” Bitonci Preferisco i bus al tram Non voglio cancellare i fondi ma cercherò di cambiare il progetto

Il primo a soddisfare la curiosità dei cronisti è stato l’onorevole padano: «Tra Cittadella e Padova – ha ricordato Bitonci – ho fatto l’amministra­tore pubblico per 22 anni. E quindi, qualora fossi chiamato a far parte della squadra di governo come sottosegre­tario o presidente di commission­e, è chiaro che per prima cosa mi occuperei degli interessi del territorio padovano, a partire da quelli della città. Io sarò sempre a disposizio­ne di Giordani, anche da semplice parlamenta­re, per destinare a Padova quelle risorse economiche che peraltro sono cominciate ad arrivare proprio quando io ero sindaco».

Insomma, parole di leale collaboraz­ione. Però non sulla nuova linea di tram Stazione-Voltabaroz­zo, già finanziata dall’ex governo Gentiloni con 56 milioni di euro. «Non è mia intenzione cancellare il contributo statale, ci mancherebb­e altro – ha premesso Bitonci – Ma sapete bene che io, così come tanti cittadini, preferirei adottare gli autobus elettrici. E dunque, dato che la priorità è quella di riuscire a trasportar­e il maggior numero di passeggeri, già da og«Tra gi mi adopererò per cambiare la legge nazionale che, al momento, non consente l’utilizzo di veicoli lunghi 24 metri, se non a guida vincolata». In proposito, la replica di Giordani non si è fatta attendere: tre settimane (lunedì 25 giugno, ndr), è prevista la firma della convenzion­e con il ministero delle Infrastrut­ture. E quindi mi pare evidente che non sia più possibile tornare indietro. La tratta StazioneVo­ltabarozzo verrà coperta col tram. Mentre per quella Chiesanuov­a-Ponte di Brenta – ha aperto il sindaco – potremo eventualme­nte pensare a soluzioni diverse».

Sul destino della Prandina, poi, la distanza tra i due è rimasta tale: «Niente scuse – ha attaccato Bitonci – In quello spazio i padovani aspettano un migliaio di posti auto». Lapidaria la risposta di Giordani: «Decideremo il da farsi tramite un concorso d’idee, coinvolgen­do i cittadini. Detto questo – ha ribadito il numero uno di Palazzo Moroni – prima di parlare della capienza del parcheggio, va fatta un’analisi approfondi­ta di tutte le altre aree di sosta che ci sono nella zona. Ad esempio, a me piacerebbe molto pedonalizz­are piazza Insurrezio­ne e riorganizz­are corso Milano». Il futuro, insomma, è ancora tutto da scrivere.

Giordani La firma per il tram è prevista tra meno di un mese, è ovvio che il piano resterà così com’è ora

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Il sindaco Sergio Giordani (a sinistra) e il senatore leghista Massimo Bitonci
Il confronto Il sindaco Sergio Giordani (a sinistra) e il senatore leghista Massimo Bitonci

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