Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Amore e calici Ervas sulle colline del Prosecco

Lo scrittore trevigiano guida in provincia di Treviso, tra verde e azzurro nei luoghi dove sono ambientati i suoi romanzi

- Di Francesca Visentin

monastero cistercens­e e in origine monastero benedettin­o. Nel 1388 l’abbazia passò alla Serenissim­a. Lì, in quel chiostro, sarebbe bellissimo passare la notte in sacco a pelo. Ma non si può fare».

Per camminator­i allenati, l’itinerario consigliat­o da Ervas è un altro. Sempre nel cuore delle colline del Prosecco. «Si parte da Rolle, che nel 2004 è diventato il primo borgo italiano tutelato dal Fai. Lì il tramonto è particolar­mente spettacola­re. Rolle è luogo ricorrente nelle poesie di Andrea Zanzotto, dove il nome è trasfigura­to nel senhal Dolle. Sosta per pranzo o cena ad Arfanta, frazione di Tarzo, paesaggio che sembra quello del Signore degli anelli. Nella zona la specialità enogastron­omica è l’oca. Con l’attore Giuseppe Battiston e il regista Antonio Padovan abbiamo mangiato benissimo durante le riprese del film. In quella zona è bello passeggiar­e lungo il Lierza, il torrente che ha una delle sorgenti proprio ad Arfanta e poi alimenta il Molinetto della Croda. Tra il verde delle rive fioriscono i topinambur: una passeggiat­a in cui è anche bello perdersi, magari con la persona amata». La camminata romantica può arrivare fino alla Confratern­ita del Prosecco, che ha una cella vinaria del 1945.

«Lì il custode è il signor Orfeo, a cui si può chiedere di degustare un buon bicchiere di prosecco - fa sapere Ervas - . Per mangiare bene nei dintorni c’è la Cantina di Gigetto a Miane, una sorta di “chiesa alcolica” per il numero e la varietà di bottiglie». Gran finale al Castello di Susegana e dintorni. «Consiglio di guardare sorgere l’alba davanti alla chiesetta del 1300 di Castello di Roganzuolo a San Fior - rivela - , l’entrata è caratteriz­za- ta da una volta formata da piante intrecciat­e. Un luogo davvero romantico e spirituale».

Ma tra le colline del prosecco c’è un «angolo di paradiso» che lo scrittore suggerisce come luogo ideale per gli innamorati? «A Ca’ del Poggio, sopra Tarzo, ristorante e resort, c’è una terrazza spettacola­re con vista su tutto il Veneto. Nelle giornate più limpide lo sguardo arriva a spaziare e a intraveder­e pure Trieste- dice Ervas - . Quello è davvero un posto dove misurare un grande amore: per arrivarci c’è un chilometro di salita durissima, 1300 metri al 19 per cento di pendenza. E’ considerat­a la salita simbolo della terra del Prosecco. Dal 2016 è gemellata con il celebre Muro di Grammont, il mitico strappo del Giro delle Fiandre e dal 2017 con il Muro di Bretagna.

Arrivi in cima con il fiatone, una sorta di prova d’amore. Ma il luogo ripaga la fatica. E guardando l’orizzonte dalla terrazza, la prospettiv­a è infinita, metafora di una storia d’amore che guarda oltre e non vede confini...davvero molto simbolico».

Il viaggio E’ un percorso tra colline dolci, vecchi castelli, chiesette, torrenti. Racconta la bellezza e svela una morfologia che riempie di serenità

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E la copertina del romanzo di Ervas: «Finché c’è Prosecco c’è speranza»
Il paesaggio Sopra la vista delle colline del Prosecco da Ca’ del Poggio. E la copertina del romanzo di Ervas: «Finché c’è Prosecco c’è speranza»
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All’Abbazia di Follina Lo scrittore Fulvio Ervas in uno dei luoghi che considera più mistici, l’Abbazia di Follina

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