Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zanonato posta la foto di Aylan È bufera su Fb
Ci risiamo. Flavio Zanonato, uno dei primissimi politici a sbarcare sui social network, non è nuovo alle polemiche. Domenica sera, su Twitter e Facebook, l’europarlamentare di Leu, già sindaco Pd di Padova nonché ministro dello Sviluppo Economico nel governo Letta, ha pubblicato la foto tristemente nota del piccolo Aylan, il bimbo di tre anni in fuga dalla città siriana di Kobane e rinvenuto cadavere sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Ma Zanonato, insieme con quell’immagine drammatica datata settembre 2015, ha lasciato anche una scritta: «Per i clandestini è finita la pacchia». Ovvero la frase pronunciata a Vicenza, sabato scorso, dal segretario federale della Lega e neoministro dell’Interno Matteo Salvini durante un comizio a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Francesco Rucco. A più di qualcuno, però, l’accostamento fatto dall’ex primo cittadino padovano (foto più frase) non è piaciuto. «Sciacallo!», l’ha accusato Eddy. «Caro Zanonato – l’ha rimproverato Roberto – lei è proprio caduto in basso». «Strumentalizzare la foto di un bambino morto – l’ha ripreso Barbara – è di uno squallore devastante». «Avvoltoio!», gli ha gridato William. E avanti così. Ma Zanonato non si è scomposto e, minacciando querele, ha replicato: «Ho postato una foto di un bambino figlio di profughi morto su una spiaggia per mostrare come l’essere profughi non è una pacchia, come dice Salvini. Apriti cielo grillini e leghisti si sono scandalizzati per la foto, non per il bambino morto. Sepolcri imbiancati».