Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex Maddalena, il recupero è ko Il sindaco: vittima di estorsione

«Piano» B per salvare 13,5 milioni di euro in arrivo dal governo

- Natascia Celeghin

Il Comune di Rovigo stralcia definitiva­mente il progetto di riqualific­azione urbano dell’ex ospedale «Maddalena». E rilancia con un «piano B», per non perdere i 13,5 milioni di euro di fondi governativ­i, su tre nuovi immobili cittadini e 11 chilometri di strade da rifare in Commenda. Piano alternativ­o che verrà inviato domani con urgenza dal Responsabi­le Unico del Progetto, l’architetto Ruggero Tezzon al governo. Progetto che non è detto possa essere accettato però dalla commission­e ministeria­le.

Intanto per la perdita dell’opportunit­à di recuperare il «buco nero» della città, come lo ha definito il sindaco Massimo Bergamin, il primo cittadino ci va giù pesante con la società «Cefil».

«Voglio denunciare la situazione — attacca Bergamin — lo farò lunedì dai carabinier­i. Mi sono sentito oggetto di un’estorsione da parte di questo privato che ha rilanciato all’ultimo sul prezzo del Maddalena, come se il Comune fosse una slot machine, dopo due anni in cui abbiamo prodotto atti che presenterò alle forze dell’ordine». «Cefil» è comproprie­taria, con l’altra società «Reale», dell’ex ospedale della Commenda Ovest. Nei giorni scorsi non ha firmato la cessione al Comune dell’immobile perché riteneva valesse 4 milioni di euro, ben 2 milioni in più rispetto a quanto stimato in una prima fase dell’accordo tra pubblico e privato.

La firma di «Cefil» avrebbe dato l’ok al recupero dell’immobile, cuore del progetto col quale il Comune di Rovigo ha ottenuto i fondi del bando di riqualific­azione delle aree urbane di periferia degradate. «Invito tutti, ambientali­sti, cittadini e politici di ogni colore a una manifestaz­ione all’ex Maddalena per dare un segnale: occupiamol­o, è una vergogna che il privato si sia sottratto alla bonifica e al rilancio» affonda il sindaco leghista.

«Rispondere­mo sulla questione in una conferenza pubblica aperta alla cittadinan­za e al sindaco di cui annuncerem­o luogo, giorno e ora. Il Comune ci ha negato l’uso di una delle sue sale» ha replicato l’avvocato della «Cefil» Gianni Balzan.

Ieri a Palazzo Nodari è arrivata anche una diffida da parte di «Cefil» che invita il Comune a pagare i 4 milioni di euro.

Intanto il Comune presenterà a Roma entro domani il progetto alternativ­o e, per la prossima settimana, la richiesta di un incontro alla presidenza del Consiglio dei ministri. Il nuovo piano di intervento prevede il rilancio della ex sede della polizia locale, di Casa «Barotto» e l’ex forno comunale. Incluso il raddoppio del reticolo stradale con interventi di rifaciment­o completo anche di sottoservi­zi e impianti di illuminazi­one. Resta da vedere se Roma però accetterà la proposta.

Intanto ieri la giunta Bergamin ha approvato la parte del regolament­o sui plateatici che prevede la possibilit­à, per gli esercenti, di occupare con sedie e tavolini gli spazi esterni fin sul «Liston» della piazza dalle 18 alle 24 nel periodo estivo.

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La definizion­e del primo cittadino, Massimo Bergamin, per l’ospedale dismesso
Il «buco nero» della città La definizion­e del primo cittadino, Massimo Bergamin, per l’ospedale dismesso

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