Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Prelievi sospetti dal conto dell’anziano, ex direttrice delle Poste sotto inchiesta

- Davide Piol

Anziano muore e gli eredi presenti nel testamento non sono i familiari, bensì i nipoti di una sua vicina di casa. Raffaella Gnech, 64enne ex direttrice delle Poste di Agordo nel Bellunese, è accusata di circonvenz­ione d’incapace. Grazie alla sua posizione e alla conoscenza dell’anziano, di cui ogni tanto si prendeva cura insieme alla sorella, avrebbe sottratto dal suo conto circa 30 mila euro e aperto due polizze vita alquanto dubbie. L’uomo, morto nel 2016, soffriva di Alzheimer e non era in grado di badare alle più semplici pratiche amministra­tive. In questo lo «aiutava» la Gnech, che era delegata ad operare sul conto corrente dell’anziano e aveva anche creato un libretto deposito co-intestato. Secondo l’accusa la donna dirottava il denaro dal conto dove arrivavano le pensioni al libretto postale, in cui lei come co-intestatar­ia diventava proprietar­ia al 50%. Da qui stipulava poi le polizze assicurati­ve, almeno quattro, con scadenze dilatate nel tempo. Inutile dire che i beneficiar­i, in caso di morte dell’uomo, sarebbero stati lei e i suoi familiari. Secondo l’avvocato Omar Amato, che difende il fratello e il nipote, i prelievi sospetti si aggirerebb­ero intorno ai 140mila euro. Ma c’è una diatriba in atto sull’anno da cui l’uomo diventa incapace di provvedere a se stesso.

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