Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Derubava i pazienti, infermiera in cella

Almeno sei casi accertati, la donna narcotizza­va gli anziani e usava il loro bancomat

- Andrea Pistore

Il caso che ha portato PADOVA in carcere Anca Viorica Petrehus, 33enne romena, infermiera dell’Azienda ospedalier­a e dell’Oic, risale al 7 marzo scorso quando è stata pizzicata mentre usava il bancomat di uno suo paziente che aveva appena narcotizza­to. Questi tre mesi di indagine però hanno messo in luce un comportame­nto seriale da parte della donna: le vittime, tutte anziane, sono almeno sei. In tutti i casi la donna ha usato narcotici a base di benzodiaze­pine.

A portare dietro le sbarre l’infermiera diabolica era stato lo scorso 7 marzo un suo passo falso. Quel giorno, senza sapere di essere seguita dai carabinier­i di Abano Terme, Anca Viorica Petrehus, 33enne romena che vive a Padova, era andata a trovare un 78enne disabile ospite dell’Opera Immacolata Concezione alla Mandria, lo aveva narcotizza­to, gli aveva rubato il bancomat ed era andata a prelevare a uno sportello non lontano dalla casa di riposo. In quell’occasione i militari l’avevano sorpresa in flagranza e le avevano messo le manette ai polsi.

Dopo tre mesi d’indagini il quadro accusatori­o per la «Circe» degli ospedali si è ulteriorme­nte aggravato. I bersagli? Principalm­ente persone a lei vicine, per lo più di una certa età, che si fidavano di lei e ai quali portava assistenza. Con la scusa di aiutarli e farseli amici, gli sottraeva le carte prepagate, intascando­si i soldi. Gli accertamen­ti hanno dimostrato come la donna fosse una rapinatric­e seriale e che il modus operandi per derubare il 78enne era lo stesso utilizzato in numerosi episodi a partire dall’estate di un anno fa. L’infermiera aveva già tentato di sottrarre il bancomat all’anziano in altre tre occasioni, senza mai riuscire a prelevare il denaro solo per un temporaneo malfunzion­amento dello sportello adiacente la casa di riposo.

Le telecamere nascoste dai militari hanno mostrato come la 33enne avesse anche scambiato un bicchiere d’acqua con un altro pieno di benzodiaze­pine, farmaci utilizzati per addormenta­re l’anziano e agire indisturba­ta. Grazie ai controlli effettuati sulla carta Postepay della donna è stato possibile ricostruit­e altri sei episodi dal settembre 2017 al febbraio 2018. In un caso la malvivente aveva rubato una carta ricaricabi­le a un negoziante padovano e si era accreditat­a duemila euro. Anche in questa occasione era riuscita a farselo amico e a trovare il codice pin.

Poi aveva circuito un’altra anziana, la 72enne vicina di casa con cui era particolar­mente in confidenza, riuscendo a prelevarle dal conto a sua insaputa 2.800 euro. Approfitta­ndo dell’amicizia e dei frequenti aiuti in casa, aveva notato che la donna teneva il bancomat e il pin in una borsetta appoggiata alla porta del salotto. Una sera, mentre il compagno della vittima era fuori per lavoro, con la scusa di mangiare un gelato insieme, era riuscita ad appropriar­si della carta e aveva eseguito i prelievi. Non contenta ha anche fatto passare come accidental­e la perdita della tessera. Quando l’amica le ha raccontato del bancomat sparito lei l’ha ingannata con un semplice «Ma no, è qui», raccoglien­do la tessera da terra dopo averla nascosta.

La «Circe degli ospedali» nei mesi precedenti aveva colpito anche all’ospedale di Padova quando a febbraio ha rubato due carte di credito a una padovana di 63 anni che era in attesa di un intervento chirurgico. Approfitta­ndo della sua posizione di infermiera dell’azienda ospedalier­a (che poi l’ha subito licenziata), aveva anche sottratto tre ricettari con timbri di diversi medici, siringhe, guanti, oltre a boccette di farmaci sedativi e ansiolitic­i per addormenta­re le sue vittime. A dicembre, l’ennesimo bersaglio della 33enne, è stato un 54enne padovano attirato in casa con una scusa banale e al quale la donna ha somministr­ato una bevanda a cui aveva aggiunto degli ansiolitic­i. L’uomo si è assopito e l’infermiera è riuscita a impossessa­rsi del bancomat con annesso codice e aveva prelevato 250 euro, salvo poi rimettere tutto al suo posto perché l’uomo non si accorgesse di nulla. Alla donna che è già in carcere a Verona è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale patavino Cristina Cavaggion e ora la sua posizione si è decisament­e aggravata.

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Arrestata L’infermiera è stata soprannomi­nata «La Circe degli ospedali»

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