Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Troppe risse, chiusa la disco storica di Jesolo
Lo storico faro della movida Jesolana senza licenza per 15 giorni Il gestore protesta: «Noi in ginocchio, posti di lavoro a rischio»
Licenza al King’s di Jesolo, il locale movida JESOLO di Jesolo. «Troppe risse».
Risse, aggressioni e JESOLO una minorenne soccorsa in coma etilico nel parcheggio. Una serie di episodi che hanno destato «preoccupazione e allarme sociale», secondo la questura di Venezia che ha deciso di imporre una chiusura forzata al King’s Club di Jesolo, storica discoteca del litorale punto di riferimento per svariate generazioni di giovani. Il questore, Vito Danilo Gagliardi, ha sospeso la licenza per quindici giorni a partire da ieri.
Un provvedimento che arriva proprio all’inizio della stagione e che è «inaccettabile» per il gestore della sala da ballo, Riccardo Checchin: «Così ci mettono in ginocchio. Oltre 150 persone resteranno a casa dal lavoro». La notifica della sospensione è stata eseguita dalla polizia ieri mattina, intorno alle 10.30 e ha costretto l’azienda a spostare la serata con ospite il dj di fama internazionale Martin Solveig al «Supersonic Music Arena» di San Biagio di Callalta. L’estate scorsa un altro stop era stato imposto al Vanilla Club, dopo un pestaggio. Questa volta è toccato al King’s, faro della movida jesolana fin dalla sua apertura, che risale al 1967. Una sala da ballo che ha ospitato spettacoli con ospiti tra cui Gino Paoli, Patty Pravo, Grace Jones, Fred Bongusto e molti altri. Dopo un periodo in cui ha cambiato nome, il King’s nel 2015 è stato riaperto dai due giovani soci Riccardo Checchin e Thomas Visentin. «La nostra è un’organizzazione seria – dice Checchin -. Facciamo sempre il possibile per identificare e trattenere persone che creano problemi e consegnarle alle forze dell’ordine e abbiamo firmato un protocollo d’intesa in prefettura».
Non sempre però le buone intenzioni sono sufficienti. Negli ultimi due anni – ha spiegato la polizia – sono stati registrati diversi episodi preoccupanti e gli ultimi, quelli che hanno dato il via alla sospensione della licenza, sono avvenuti tra aprile e giugno. A Pasquetta un 25enne è stato aggredito da un gruppo di clienti dopo aver cercato di fermare cinque giovani tra i 20 e i 22 anni che cercavano di saltare la fila all’ingresso ed è stato dimesso dall’ospedale con una prognosi di 15 giorni per una frattura al naso. Il primo maggio nel club è scoppiata una rissa tra otto stranieri. Un 19enne è rimasto ferito a causa di una bottigliata in testa. Sempre a maggio un gruppo di americani ha preso a pugni l’autista del bus navetta che, dopo la serata, li aveva accompagnati in piazza Internazionale. L’ultimo episodio risale alla settimana scorsa. La sera del 3 giugno un 18enne è stato soccorso dopo essere stato colpito con un pugno al volto (prognosi di 7 giorni) e, poco dopo, una 17enne è finita all’ospedale in coma etilico. La ragazzina era stata bloccata all’ingresso perché non aveva con sé un documento e aveva raggiunto un gruppo di giovani nel parcheggio, insieme ai quali aveva bevuto. «Il King’s non è nuovo a questi episodi di violenza», hanno sottolineato dalla questura.
Per il gestore, il locale ha sempre dato il massimo. «Abbiamo 14 addetti alla sicurezza e due medici a disposizione all’interno, sono episodi che accadono in tutti i locali ma che cerchiamo di gestire al meglio – dice -. Un provvedimento come questo mette a rischio la stabilità dell’azienda». Il danno ammonta a 300mila euro. «Faremo ricorso – conclude -. Siamo amareggiati, è inizio stagione e si parla di decine di posti di lavoro».