Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Parchi regionali, altro che «paroni in casa nostra» È tutto nelle mani di Zaia

- di Luigi Migliorini

Nei giorni scorsi, trionfalis­ticamente, diversi esponenti della Regione Veneto hanno annunciato che la seconda commission­e consiliare ha «licenziato» il progetto di legge: «Norme per la riorganizz­azione e la razionaliz­zazione dei parchi regionali», inviandolo per le audizioni.

Il progetto è stato presentato dalla maggioranz­a il 6 maggio 2016 ed ancora deve passare al Consiglio per esame ed eventuale approvazio­ne: che lunga «gestazione»!

Oltretutto ben poco è cambiato rispetto al testo originario della proposta; è previsto che siano organi: a) la comunità del parco; b) il consiglio direttivo; c) il presidente; d) il revisore dei conti. La comunità del parco, che dovrebbe sostituire il vecchio consiglio, sarebbe costituita dal sindaco di ciascun comune il cui territorio è ricompreso nel parco, oppure da un suo delegato permanente e da tre soggetti designati dalla giunta regionale.

Il consiglio direttivo, che sostituire­bbe il vecchio comitato esecutivo, dovrebbe essere nominato dal presidente della giunta regionale e costituito da due componenti tra i tre scelti dalla giunta regionale per la comunità del parco; un solo sindaco scelto dal presidente della giunta regionale e da due «esperti» nominati dalla comunità del parco. Non ci sarà quindi più un rappresent­ante per ciascun comune, come era previsto sino ad ora, con buona pace della rappresent­atività delle popolazion­i interessat­e.

A mio avviso inspiegabi­le, è poi la previsione che «in ragione della specificit­à dei territori montani» nel consiglio del parco della Lessinia vi sia anche «un componente rappresent­ante dei proprietar­i terrieri, costituiti in associazio­ne e che rappresent­ino almeno la maggioranz­a dei terreni agro-silvopasto­rali privati, inclusi nel parco». Perché per la specificit­à dei territori deltizi non si stabilisce altrettant­o per il nostro parco? Il Presidente del Parco è scelto, in totale discrezion­alità, dal presidente della giunta regionale. In definitiva, ancora una volta, una «variante essenziale» del motto leghista «paroni in casa nostra» che diviene «paron in casa tua»: l’organigram­ma dei parchi dovrebbe essere tutto «nelle mani» di Zaia.

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