Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

È sotto processo per danni agli alberi Il Comune lo fa caposettor­e al Verde

Il nuovo dirigente voluto da Palazzo Moroni viene dalla squadra fiorentina di Renzi

- D.D’A.

Ancora non si è insediato nel suo ufficio a Palazzo Moroni. Ma il nuovo caposettor­e al Verde Pubblico in Comune a Padova, il 56enne Ciro Degl’Innocenti in arrivo (col sistema della mobilità) dal Municipio di Firenze, è già finito nell’occhio del ciclone.

Il 27 febbraio scorso, infatti, il profession­ista toscano, laureato in Scienze Agrarie all’Università di Firenze, è stato rinviato a giudizio dal gip della città gigliata Francesco Bagnai, insieme ad altri sei tra dirigenti e funzionari dell’amministra­zione comunale fiorentina, con l’accusa di turbativa d’asta, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e danneggiam­ento del patrimonio arboreo locale.

In pratica, secondo il pm Gianni Tei, il neocaposet­tore padovano e gli altri sei imputati avrebbero mal gestito il verde pubblico in riva all’Arno, non programman­do gli interventi da effettuare (quindi muovendosi sempre d’urgenza) e ricorrendo spesso ad affidament­i diretti: si parla di almeno una cinquantin­a di appalti assegnati senza gara sempre alle stesse ditte, con l’escamotage dello spacchetta­mento in vari lotti, per un ammontare superiore al milione di euro. Per la cronaca, i fatti contestati a Degl’Innocenti e agli altri sei profession­isti fiorentini sarebbero avvenuti tra il 2011 e il 2014, cioè quando al governo di Palazzo Vecchio c’era l’ex presidente del consiglio (nonché ex segretario nazionale del Pd) Matteo Renzi. Il processo, per i sette imputati, si aprirà il primo febbraio 2019.

«Fatte salve la piena fiducia nella magistratu­ra e la presunzion­e d’innocenza per tutti fino all’ultimo grado di giudizio – attacca il capogruppo di Libero Arbitrio, Matteo Cavatton – mi sembra a dir poco incredibil­e questa leggerezza compiuta da chi, in Comune, aveva il compito di esaminare i vari curricula. Il dottor Degl’Innocenti si rivelerà certamente il miglior caposettor­e al Verde Pubblico che la nostra città abbia mai avuto. Ma forse, per ragioni di opportunit­à ancor prima che di legittimit­à, andava fatta una scelta diversa».

La replica di Palazzo Moroni, per bocca dell’assessore al Verde Pubblico Chiara Gallani e del segretario generale Giovanni Zampieri, non si fa attendere: «L’individuaz­ione del nuovo dirigente è stata compiuta secondo criteri di merito e di legittimit­à. Nel merito quello del dottor Degl’Innocenti ci è parso il curriculum migliore. Per quanto riguarda invece il procedimen­to in corso a suo carico, abbiamo ovviamente analizzato la questione e ritenuto che la sua nomina fosse legittima». Secondo Gallani e Zampieri infatti «le imputazion­i si riferiscon­o a ipotesi di reato che non impediscon­o la sua assunzione, la quale sarebbe preclusa soltanto a seguito di condanne per reati comunque diversi da quelli contestati­gli».

La sensazione però, data la delicatezz­a della questione, è che le polemiche faticheran­no a placarsi.

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