Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Addio a Todita, «l’eroe». E domani riapre la fabbrica

- Angela Tisbe Ciociola

Una comunità in lacrime, stretta attorno a una famiglia e al suo dolore. Oltre 300 persone ieri si sono ritrovate nella chiesa ortodossa di Brusegana per l’ultimo saluto a Sergiu Todita, l’operaio delle Acciaierie Venete morto la scorsa settimana dopo 24 giorni di agonia da quando, il 13 maggio, una siviera piena d’acciaio fuso si è staccata da una gru, travolgend­o lui e ferendo gravemente altri tre colleghi. Vicine alla bara di legno chiaro, coperta di fiori bianchi, la moglie Rodica e la figlia tredicenne Vittoria. Ad accompagna­rle nella piccola chiesa, dove preghiere in moldavo si sono alternate ad altre in italiano, c’erano molti colleghi e i rappresent­anti delle Acciaierie, ma anche tante autorità, dal questore Paolo Fassari al comandante provincial­e dei carabinier­i Oreste Liporace, dal sindaco Sergio Giordani al prefetto Renato Francesche­lli. «Sergiu è uno dei tanti stranieri venuti in Italia per migliorare se stesso, la propria famiglia e il suo Paese d’origine — ha ricordato il prefetto — ma anche per contribuir­e alla crescita di questo territorio. Tutti noi dobbiamo avere riconoscen­za nei suoi confronti». Sentimento condiviso da Giordani: «Non si può morire per lavorare». Il momento più toccante, però, è stato quando ha preso la parola un ragazzino di 11 anni, Adrian Bratu, figlio di Marian, l’operaio che, da quel 13 maggio, è ricoverato al Centro grandi ustionati per le gravissime ferite riportate nell’incidente. Poche parole, pronunciat­e con la voce rotta dalla commozione, che hanno portato tutti alle lacrime: «Sergiu è stato un esempio per tutti e sempre lo sarà. È stato un eroe». Poi la sua voce si è interrotta, e a consolarlo con una carezza è arrivato il prete. I lavori per il ripristino delle Acciaierie in riviera Francia chiuso dal giorno dell’incidente termineran­no domani e lo stabilimen­to potrà ripartire seppure a regime ridotto. La decisione è stata presa al termine di una lunga riunione tra azienda e sindacati protratta fino a sera. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm continuano anche il dialogo con la Regione. «Il tavolo tecnico aperto a Palazzo Balbi si è già messo in moto — rivela Cristian Ferrari, segretario regionale della Cgil — chiediamo che si arrivi a un provvedime­nto entro fine mese. La prima cosa è trovare i fondi per aumentare il numero degli ispettori dello Spisal e incrementa­re i controlli».

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Il funerale L’estremo saluto a Sergiu Todita

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