Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, sangue e paura in via Zabarella

Regolament­o di conti in un bar durante la festa di Sant’Antonio: tunisino in coma

- Angela Tisbe Ciociola

Terrore in pieno centro storico a Padova: un uomo è stato accoltella­to da uno straniero mentre era seduto in un bar. Ieri pomeriggio un tunisino di 30 anni è stato ferito gravemente mentre si trovava in un bar di via Zabarella, a pochi passi dall’incrocio con via Altinate, intorno alle 16,30. Il ferito è stato avvicinato da un’altro magrebino, armato di coltello. La titolare del locale ha cercato di dividerli, ma senza successo. Panico tra passanti e turisti.

Un regolament­o di conti, forse. Una vendetta tra connaziona­li, probabilme­nte legata allo spaccio. Per ora si possono solamente fare ipotesi sui motivi che, ieri pomeriggio, sono quasi costati la vita a un uomo in pieno centro a Padova, davanti agli occhi increduli e sconvolti dei molti passanti e turisti che affollavan­o la zona di Porta Altinate per andare alla procession­e di Sant’Antonio. L’angolo tra via degli Zabarella e via Altinate, nel giorno di festa, era più trafficato che mai, tra padovani che entravano e uscivano dai negozi e i fedeli che si affrettava­no in direzione della Basilica per la procession­e. All’improvviso la tranquilli­tà sonnacchio­sa del giorno di festa è stata interrotta da urla e dalla corsa precipitos­a di due uomini in direzione del Liston. E, soprattutt­o, dalla vista di un uomo che, barcolland­o, si è accasciato in terra è lì è rimasto, in una pozza di sangue.

” La barista Il ferito? È un cliente abituale, mai avuto problemi con lui

” Il cliente Ho sentito gridare: «ha un coltello, ha un coltello»

” L’anziano Che disastro proprio oggi che è un giorno di festa

” Il passante Guarda quanto sangue, che figura ci facciamo con i turisti

La testimone

Erano da poco passate le 16,30. In uno dei tavolinett­i interni del bar Centrale, all’incrocio tra le due vie di Borgo Altinate, era seduto un uomo. Nel locale lo conoscono sempliceme­nte come Maher: si tratta di Maher Rouissi, tunisino classe 1986. Un tipo solitario, tranquillo, che non vuole fastidi, ma che alle spalle ha diversi guai per droga. «Viene anche tre o quattro volte al giorno qui da noi - ha raccontato la barista, Rosa Buono, che da oltre 44 anni gestisce il locale -, gli faccio pagare il caffè ma non il servizio al tavolo. Non ha mai dato fastidio a nessuno e io lo lascio stare, meglio lui di tanti altri». Ieri pomeriggio i tavolini all’esterno erano pieni, e così Rosa era fuori, per assistere i clienti seduti al sole. «All’improvviso mi sono sentita chiamare da una cliente: “Rosa, Rosa, ha un coltello”. Sono corsa dentro, e ho trovato un uomo che non avevo mai visto prima, alto, con un’arma in mano, e Maher ferito alla testa, alle mani e alla gamba. Mi sono messa in mezzo con le braccia aperte, ho provato a mandarlo via, a dire che non volevo problemi. Ma lui mi si è quasi scagliato contro. E poi è uscito. Fuori c’era un’altra persona con un cane al guinzaglio. Ho sentito che gli urlava di scappare e li ho visti allontanar­si, allora ho chiamato i soccorsi». Rosa ha fatto qualche metro in strada, in direzione di Porta Altinate, seguita a poca distanza da Maher, sanguinant­e e incerto sui suoi stessi piedi. E poi è crollato in terra.

Il fascino del sangue

Mentre la gente assisteva terrorizza­ta alla fuga dell’aggressore, in quel momento è passato anche il sindaco Sergio Giordani: stava uscendo dalla sua casa in centro per andare alla procession­e. Girato l’angolo, si è trovato di fronte il ferito e, preso in mano il cellulare, ha chiamato il questore Paolo Fassari e ha aspettato l’arrivo dell’ambulanza. Attorno ai sanitari del Suem si è subito raccolta una gran folla che si è fatta da parte solo per permettere all’ambulanza di trasportar­e il ferito in ospedale, dove è arrivato in prognosi riservata con tagli molto profondi. L’arrivo degli agenti della squadra mobile e delle volanti e, soprattutt­o, della polizia scientific­a, ha poi attirato ancora di più la curiosità dei passanti, quasi fossero affascinat­i dal sangue. Molte le foto scattate davanti al nastro bianco e rosso posizionat­o attorno ai tavolini dalla polizia, molte le riprese agli agenti della polizia scientific­a che raccogliev­ano le tracce con cotton fioc che poi, come nei telefilm poliziesch­i, venivano chiusi in contenitor­i trasparent­i e catalogati. «Ma che è successo?», si chiedevano l’un l’altro, con lo sguardo spaventato. «Che figura ci facciamo con i turisti, proprio oggi che è festa», aggiungeva qualcuno.

Le indagini

Difficile, per ora, capire i motivi dell’aggression­e. Tutto porta comunque a credere che si sia trattato di un agguato vero e proprio legato a conti in sospeso per droga, come il passato di Rouissi farebbe pensare. Le condizioni di Rouissi sono ancora troppo gravi per affrontare un interrogat­orio. Stando ai racconti dei testimoni, l’aggressore e il suo complice erano di origine magrebina. La speranza è che le riprese di sorveglian­za della zona possano riuscire a dare un volto ai due uomini misteriosi.

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Accoltella­to Il corpo del 30enne tunisino riverso a terra, dopo l’aggression­e
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 ??  ?? Scene di violenza Nella foto sopra i medici del Suem tentano di rianimare il ferito tra la curiosità dei passanti. A sinistra e sotto l’intervento della polizia e della Scientific­a
Scene di violenza Nella foto sopra i medici del Suem tentano di rianimare il ferito tra la curiosità dei passanti. A sinistra e sotto l’intervento della polizia e della Scientific­a

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