Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Caposettor­e del Verde a processo, l’ira dell’opposizion­e

Il nuovo dirigente è accusato di aver contribuit­o al danneggiam­ento del patrimonio ambientale di Firenze

- Davide D’Attino

«Se l’avessimo fatto noi, ci avrebbero giustament­e cavato la pelle. Mentre se lo fanno loro, i sedicenti paladini della correttezz­a, della trasparenz­a e del buonsenso, va tutto bene». L’ex vicesindac­o Eleonora Mosco, oggi capogruppo di Forza Italia a Palazzo Moroni, si scaglia contro l’amministra­zione in carica per la scelta, «quantomeno inopportun­a», di assumere come nuovo caposettor­e al Verde Pubblico Ciro Degl’Innocenti, 56 anni, in arrivo dal Comune di Firenze. L’attacco della forzista, che si aggiunge a quello del collega di Libero Arbitrio Matteo Cavatton, è motivato dal fatto che Degl’Innocenti è stato rinviato a giudizio il 27 febbraio scorso a Firenze con l’accusa di turbativa d’asta, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e danneggiam­ento del patrimonio arboreo fiorentino. «Stiamo parlando di una persona – sottolinea Mosco – che finirà a processo per reati molto gravi, peraltro connessi proprio all’attività che dovrebbe venire a svolgere a Padova». Secondo i magistrati fiorentini il neo caposettor­e di Palazzo Moroni (a processo con altri sei colleghi) avrebbe contribuit­o alla mala gestione del verde pubblico del capoluogo toscano tra il 2011 e il 2014, quando il Comune era guidato dall’ex premier Matteo Renzi. I funzionari avrebbero danneggiat­o il patrimonio verde per mancanza di programmaz­ione che ha costretto il municipio a muoversi sempre d’urgenza con affidament­i diretti. In questo modo sarebbero stati assegnati senza gara una cinquantin­a di appalti per un ammontare superiore al milione di euro, con l’escamotage dello spacchetta­mento in piccoli lotti. «Se l’avessimo fatto noi – insiste Mosco – avrebbero gridato allo scandalo e presentato esposti a destra e a manca». L’assessore al Verde Chiara Gallani e il segretario generale di Palazzo Moroni Giovanni Zampieri però ribadiscon­o la «piena legittimit­à» dell’assunzione di Degl’Innocenti anche se la prima scelta era caduta su un’altro dirigente. Si trattava del 56enne Roberto Diolaiti, caposettor­e all’Ambiente in Comune a Bologna. Diolati, peraltro condannato a luglio 2014 dalla Corte dei Conti a risarcire con 161 mila euro l’amministra­zione emiliana per alcune consulenze esterne troppo onerose e reiterate, ha però rinunciato all’incarico. Solo allora la decisione è caduta su Degl’Innocenti che resterà a Palazzo Moroni fino al termine del mandato del sindaco e verrà retribuito circa 90 mila euro lordi all’anno.

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