Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Caposettore del Verde a processo, l’ira dell’opposizione
Il nuovo dirigente è accusato di aver contribuito al danneggiamento del patrimonio ambientale di Firenze
«Se l’avessimo fatto noi, ci avrebbero giustamente cavato la pelle. Mentre se lo fanno loro, i sedicenti paladini della correttezza, della trasparenza e del buonsenso, va tutto bene». L’ex vicesindaco Eleonora Mosco, oggi capogruppo di Forza Italia a Palazzo Moroni, si scaglia contro l’amministrazione in carica per la scelta, «quantomeno inopportuna», di assumere come nuovo caposettore al Verde Pubblico Ciro Degl’Innocenti, 56 anni, in arrivo dal Comune di Firenze. L’attacco della forzista, che si aggiunge a quello del collega di Libero Arbitrio Matteo Cavatton, è motivato dal fatto che Degl’Innocenti è stato rinviato a giudizio il 27 febbraio scorso a Firenze con l’accusa di turbativa d’asta, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e danneggiamento del patrimonio arboreo fiorentino. «Stiamo parlando di una persona – sottolinea Mosco – che finirà a processo per reati molto gravi, peraltro connessi proprio all’attività che dovrebbe venire a svolgere a Padova». Secondo i magistrati fiorentini il neo caposettore di Palazzo Moroni (a processo con altri sei colleghi) avrebbe contribuito alla mala gestione del verde pubblico del capoluogo toscano tra il 2011 e il 2014, quando il Comune era guidato dall’ex premier Matteo Renzi. I funzionari avrebbero danneggiato il patrimonio verde per mancanza di programmazione che ha costretto il municipio a muoversi sempre d’urgenza con affidamenti diretti. In questo modo sarebbero stati assegnati senza gara una cinquantina di appalti per un ammontare superiore al milione di euro, con l’escamotage dello spacchettamento in piccoli lotti. «Se l’avessimo fatto noi – insiste Mosco – avrebbero gridato allo scandalo e presentato esposti a destra e a manca». L’assessore al Verde Chiara Gallani e il segretario generale di Palazzo Moroni Giovanni Zampieri però ribadiscono la «piena legittimità» dell’assunzione di Degl’Innocenti anche se la prima scelta era caduta su un’altro dirigente. Si trattava del 56enne Roberto Diolaiti, caposettore all’Ambiente in Comune a Bologna. Diolati, peraltro condannato a luglio 2014 dalla Corte dei Conti a risarcire con 161 mila euro l’amministrazione emiliana per alcune consulenze esterne troppo onerose e reiterate, ha però rinunciato all’incarico. Solo allora la decisione è caduta su Degl’Innocenti che resterà a Palazzo Moroni fino al termine del mandato del sindaco e verrà retribuito circa 90 mila euro lordi all’anno.